PAROLA DI POETA

(Gabriella Maggio)

 

Onda

Onda mia lieve e poi ricorrente

Lambisci la riva appena annoiata

Ti sento tornare senza novelle

Di colpo profonda ed inattesa

Sovrasti la diga il molo la vita

Colpisci violenta lasciando storditi

Dolcezza e violenza sorelle distinte

Soltanto l’amore il folle la furia

Sconquassano l’onda che viene lontana

Non è solo acqua il senso del mare

Giuseppe Maccarone-2018

La  poesia di Giuseppe Maccarone, ancora non raccolta in una silloge che ne dia una visione compiuta, è  generalmente connotata da una vena riflessiva e gnomica, a volte  ironica; ma non le sono estranee,  come nel testo proposto, le note esistenziali dolenti che vogliono sottolineare  un improvviso travolgente cambiamento di vita non ancora rielaborato. Infatti l’onda, in un primo tempo calma quasi monotona: Onda mia lieve e poi ricorrente/ Lambisci la riva appena annoiata / Ti sento tornare senza novelle, fattasi improvvisamente procellosa ha colpito con tutta la sua violenza la vita del poeta stravolgendola, lasciando storditi. Stare ad osservare le onde del mare è un esercizio di riflessione che fa collegare la veduta  a qualcosa d’altro, che in quel momento  ci urge.  Nel testo di Maccarone  manca il rasserenante aspetto contemplativo, sostituito da un ‘immagine astratta, puramente mentale del moto ondoso, senza nessun abbandono. Nella poesia è subito dichiarata la natura essenzialmente simbolica dell’onda. L’io lirico enunciato  nel  ti sento tornare  del terzo verso lascia subito il campo al crescente imperio dell’onda, nel climax ascendente dei tre verbi: lambisci,  sovrasti, colpisci. L’onda, diversamente  dall’ode del poeta latino Orazio “Tu ne quaesieris” “… oppositis debilitat pumicibus mare Tyrrhenum…”( flagella il mare Tirreno con  le scogliere di pomice che le si oppongono) a cui   sembra richiamarsi, s’infrange contro l’amore il folle la furia che coerentemente rinnovano il climax nei versi precedenti espresso dai verbi, rivelando esplicitamente  la costruzione  metaforica del testo . E l’onda diviene il riflesso di un animo agitato, sconvolto per il quale niente poi, calmatesi le acque, può tornare come prima. La vita non è più la stessa come il senso del mare non è solo acqua. Manca nel testo qualsiasi prospettiva di saggezza evocata dal sapias ( sii saggia) oraziano. Per Maccarone l’unica prospettiva intravista è lo sconquasso causato dall’onda.  Il tessuto fonico del testo in versi liberi si armonizza compiutamente con quello semantico.

 

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