27 GENNAIO 2020 GIORNATA DELLA MEMORIA
(La Redazione)
Giacomo Debenedetti
Giacomo Debenedetti uomo di cultura, autore di insuperabili saggi di critica letteraria, di origine ebraica, dopo l’entrata dei Tedeschi a Roma il 13 settembre 1943 si rifugia con la famiglia a Cortona e riesce a salvarsi. Così lo ricorda il figlio Antonio Debenedetti : “Caro padre, solo oggi, ripensando alla tua esistenza, mi rendo conto di come tu vivesti con grande coraggio e lucidità un giustificato terrore. Fatto sta che negli anni più bui delle persecuzioni razziali, tu facesti fronte con straordinaria padronanza di te e lucidità al giusto, umano terrore che dovevi provare pensando a quanto poteva accadere alla tua famiglia e a te stesso. Fosti perfetto nell’emergenza e nel pericolo. Chiamasti in aiuto la tua intelligenza , la tua cultura: una somma persino un po’ disumana di intelligenza e cultura. A guerra finita quando il mondo tornò alla normalità non sapesti però liberarti del tutto della corazza che ti eri costruito per difenderti e difenderci dall’ostinata, oscura, vile minaccia antisemita…Ho capito solo molto tempo dopo che tu, padre, stavi attento a non farti troppo amare da noi bambini per far sì che non soffrissimo troppo nel caso fossi mandato al confino o deportato o chissà cosa e noi per un qualche espediente del destino fossimo viceversa riusciti a passarla liscia. Più avanti, col peggiorare delle cose, ti saresti torturato pensando ( e lo hai scritto) che avresti potuto essere causa involontaria della nostra morte in un lager…” ( Da La Lettura-Corriere della sera- domenica 22 dicembre 2019)