I DUECENTO ANNI DEL VIEUSSEUX

(Irina Tuzzolino)

Sala Ferri-Palazzo Strozzi

Il 25 gennaio 1820 Giovan Pietro Vieusseux apre a Firenze a palazzo Buondelmonti un Gabinetto   scientifico-letterario di pubblica  lettura  con lo scopo di aprire la città al mondo. Di formazione  cosmopolita, vicina all’Illuminismo, Vieusseux  aveva la convinzione che la città di Firenze  fosse il luogo più adatto a costruire una cultura pratica, applicabile , che conciliasse il pensiero moderato con le istanze progressiste e patriottiche, perché vi confluivano  scrittori di diverse idee, spinti dalla repressione seguita ai moti del ’20-21 in Piemonte, Lombardia, nel Napoletano.” Sebbene io porti un cognome forestiero,scriveva, sappiate che ho avuto i natali in Oneglia, città della riviera di Genova, dove mio nonno da lungo tempo ivi spinto dall’esilio, per essere stato a Ginevra uno dei capi del partito popolare, aveva aperto una banca commerciale , mi dà diritto di dirmi italiano; e me ne glorio”.L’ attività  culturale di Vieusseux comprende anche  importanti iniziative editoriali come  i periodici l’Antologia, il Giornale agrario, la Guida degli educatori, l’Archivio storico italiano, che hanno un orientamento comune : una preoccupazione  pedagogica  che si sviluppa in chiave antirivoluzionaria ; una filosofia eclettica , che esclude le idee radicali, un’idea di letteratura impiegata per fini utili. Tra i sostenitori dei periodici  sono i grandi proprietari terrieri  toscani, gli imprenditori e i commercianti, che perseguono una politica di sviluppo economico incentrato sulla proprietà terriera e sul sistema bancario. Il 25 giugno 1827 Vieusseux organizza una serata in onore di G. Leopardi ed il 3 settembre in onore di Alessandro Manzoni .Tutti i più importanti scrittori e artisti passano dal Gabinetto come testimoniano il Libro dei soci e quello dei prestiti. 

Giovan Pietro Vieusseux

Col decreto del 23 ottobre 1925 viene  attribuita al Gabinetto Vieusseux la dignità di Ente morale di proprietà comunale, presieduto  dal  sindaco o da suo delegato con un consiglio d’amministrazione di sette membri. Tra i direttori insigni dal 1929 al 1938 Eugenio Montale . Nel tempo il Gabinetto cambia sede e si trasferisce  in ultimo  a palazzo Strozzi. Negli ultimi anni le attività editoriali e espositive hanno avuto un significativo rilancio. Gloria Manghetti è la prima donna a gestire la complessa macchina e  anche alla presidenza è stata chiamata una donna, Alba Donati, che punta sulla letteratura dei nostri giorni. È sua l’idea di una specifica sezione dell’Archivio ove conservare autografi delle scrittrici del nuovo millennio.

 

 

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