SAFARISTI FAI DA TE?

(Andrea Di Napoli)

 

Nelle vene dell’anziano Rodrigo scorre “sangue misto”. Per secoli i mercanti di schiavi che avevano raggiunto il villaggio avevano catturato e deportato i maschi della tribù e violentato le sue antenate, in seguito la stessa cosa avevano fatto i colonizzatori e, in epoca più recente, i concessionari delle miniere di diamanti non si erano comportati diversamente quando reclutavano lavoratori a basso costo.
Durante le sanguinose guerre tribali che dilaniarono il Paese, Rodrigo non si è mai schierato, consapevole che tutta la popolazione è composta dai suoi fratelli naturali. Oggi può permettersi di sedere al bar e sorseggiare un pernod, avvolto in un comodo e variopinto caftano, ma quando era poco più che un bambino e la vasta savana che si estende tra il deserto e la foresta pluviale veniva attraversata dalle carovane di esploratori, con presunti scopi scientifici o commerciali, Rodrigo faceva parte dei portatori che in processione seguivano la spedizione per trasportare i bagagli, le attrezzature e le armi; pressappoco come viene narrato dai romanzi d’avventura del ‘900. Ben presto divenne una guida esperta, molto richiesta e ben pagata. Se i cacciatori desideravano un trofeo, il robusto watusso li portava nel posto giusto, ed anche se personalmente “faceva il tifo” per Simba, tante volte aveva dovuto vedere il re degli animali abbattuto senza alcun rispetto. A volte si rivolgevano a lui delle troupe cinematografiche interessate agli usi e ai costumi tradizionali e, allora, li conduceva alle feste locali, ma se lo ingaggiavano dei soldati mercenari per trovare il campo di un comandante a cui offrire i propri servizi, in tal caso Rodrigo li abbandonava nella palude infestata dalle zanzare, sapendo bene che fine avrebbero fatto. Solo la bonifica delle acque stagnanti e la somministrazione della clorochina, infatti, si sono rivelati rimedi efficaci per la malaria, che in Africa, comunque, è ancora una malattia endemica. Si dice, e sono convinto che sia vero, che sia stato proprio Rodrigo ad inventare la suggestiva storia del leone e della gazzella che un comico italiano ha “rubato” e reso famosa. In realtà però, ormai della gazzella che scappa inseguita dal leone non importa più quasi a nessuno. Sono tanti, invece, a dare una caccia spietata ai rinoceronti per il loro corno al quale vengono attribuite miracolose proprietà terapeutiche ed afrodisiache e che per questa ragione ha raggiunto prezzi esorbitanti. A prima vista i pachidermi sembrano creature “imbattibili” che non hanno nulla da temere dall’uomo, ma i bracconieri praticano illegalmente la caccia grossa per procurarsi materiali come l’avorio delle zanne d’elefante o il corno strappato al “rhino” e smerciarli poi sullo squallido, ma fiorente, mercato clandestino. Si sta facendo sera e a quest’ora, come quasi tutti i giorni, nella hall del confortevole resort che ci ospita, entra rumorosamente una nuova comitiva di turisti. Sono sempre stonati, ma cantano ugualmente in coro “Bongo, bongo, bongo, stare bene solo al Congo …”. Alcuni sono giunti con un pullman extra lusso, dotato di cuccette e ristorante, altri su camper privati e, grazie ai moderni dispositivi elettronici di localizzazione e navigazione, nessuno ha più bisogno di una guida esperta e preparata. Tutti gli “invasori” indossano la sahariana e tengono i loro obiettivi puntati sull’imperturbabile volto di Rodrigo il quale li chiama con sarcasmo “i selvaggi”.

Già postato su steempeack.com

 

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