COLETTE RIBELLE E ANTICONFORMISTA

Gabriella Maggio

Sidonie – Gabrielle Colette, nota come Colette, è stata una donna poliedrica,scrittrice, giornalista, attrice. Quest’anno ricorre il 150°  della sua nascita  a Saint-Sauveur-en-Puisaye. L’educazione anticonformista ricevuta dalla madre formò  la sua sensibilità   e la sua tenace opposizione contro l’ipocrisia sociale del tempo. Visse in maniera libera seguendo sempre  i suoi sentimenti. Trasferitasi a Parigi sposò Henry Gauthier-Villars ,  figura di spicco fra le personalità dell’epoca che firmò col nome di Willy i  suoi primi romanzi che hanno come protagonista Claudine :Claudine à l’école, Claudine à Paris , Claudine en ménage, Claudine s’en va . I romanzi ebbero un grande successo popolare non soltanto per l’umorismo della narrazione, ma per il carattere spigliato e libero della protagonista. Claudine  diventò  un modello per le giovani donne  del tempo. Fiducioso nelle grandi capacità di Colette, il marito le impose una severa disciplina di lavoro per sfruttare il notevole successo. Ma  il matrimonio terminò presto a causa delle abitudini troppo libertine di Willy. Successivamente  Colette divenne compagna e protetta della marchesa Mathilde de Morny, detta Missy. Un amore passionale e vero che  non venne mai  nascosto da Colette che lo portò con audacia sulla scena del Moulin Rouge nel Rêve d’Égypte , dove mostrò  il primo bacio lesbo dato in pubblico,  così intenso da spingere il prefetto a vietare una terza replica. Divenuta giornalista, durante la Prima guerra mondiale fu mandata in Italia tra Cernobbio e Roma, dove incontrò D’Annunzio. L’apprezzamento dei critici letterari  le giunse con  Chéri, che racconta l’amore tra una donna e un ragazzo più giovane di 24 anni, e con Mitsou ovvero le fanciulle diventano sagge, che commosse Marcel Proust :

‘Ho un po’ pianto stasera, per la prima volta dopo molto tempo, eppure da un pezzo sono oppresso da dispiaceri, da sofferenze, e da seccature. Ma se ho pianto non è per tutto questo, è leggendo la lettera di Mitsou… Le due lettere finali sono il capolavoro del libro’.

Colette  è stata una donna certamente rivoluzionaria, simbolo dell’emancipazione  femminile ma non si può definire una femminista.

 

 

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