PAROLA DI DANTE

Gabriella Maggio

Baratto

[…] ipocresia, lusinghe e chi affattura,
falsità, ladroneccio e simonia,
ruffian, baratti e simile lordura.

 

(Inferno XI, 60)

Questi versi fanno parte della trattazione  della seconda grande folla  di colpevoli di malizia, i fraudolenti  contro chi  si fida. L’elenco è incompleto, mescola   nomi astratti   e comuni per esprimere   la veemenza passionale  con cui  Virgilio tratta  chi si macchia di frode. Il sintagma  simile lordura  conclude  con  disprezzo l’elencazione. Baratti  sono le azioni  degli uomini politici  corrotti  che speculano o guadagnano illecitamente  con le loro cariche pubbliche . Il termine ricorre una sola volta nella Commedia. Nel canto XXI  al  verso 41 si trova barattier, colui che esercita il baratto. I barattieri  sono puniti nella quinta bolgia (Inferno XXI e XXII), custodita da diavoli neri con ali di pipistrello e uncini . L’origine del  termine  baratto è  controversa. La radice è probabilmente rintracciabile nel greco antico, πρᾱ́ττω,  “agire”, a sua volta  dal Proto Indo Europeo per(h)-, “attraversare, portare avanti”. Di baratteria fu accusato e condannato  all’esilio e all’interdizione dei pubblici uffici  Dante . Il termine trova riscontro negli Statuti della seconda metà del 1200, mentre la prima codificazione in linguaggio giuridico  è rintracciabile nei    Commentaria trecenteschi di Bartolo da Sassoferrato.

 

 

 

 

 

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