LA MALARIA ED IL NOBEL

Pino Morcesi

Gian Battista Grassi si laurea in medicina nel 1854 a Pavia, docente di anatomia comparata all’Università di Catania e successivamente di Roma, si dedicò allo studio della malaria, alla sua   trasmissione e diffusione in Italia nelle zone paludose dell’Italia, lungo il corso del Po, nell’Agro Romano e nel Meridione. La malattia era  così chiamata perché era considerata conseguenza dell’esposizione all’aria malsana. Grassi, in seguito a diversi a volte coraggiosi esperimenti, ipotizzò e dimostrò che erano le zanzare del genere Anopheles responsabili della malattia, che si curava col chinino. Nello stesso tempo Ronald Ross, ufficiale medico britannico, aveva condotto ricerche su una forma di malaria degli uccelli trasmessa dalle zanzare del genere Culex, ma non era riuscito a fornire dati  sicuri sulla trasmissione della malaria nell’uomo. Il carattere polemico e insofferente di Grassi causò i contrasti, le inimicizie e le fratture nel mondo accademico che gli costarono il Nobel nel 1902 , che fu assegnato a Ross. Eppure Grassi, primo scienziato non britannico, era stato insignito nel 1896 della Darwin Medal della Royal Society di Londra.

 

 

 

 

 

 

 

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