PALERMO CREATIVA

( Valentina Vadalà)

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Il 22 maggio scorso si è svolta presso Palazzo Sant’Elia un’ interessante conferenza, organizzata dall’Associazione Volo, a cui hanno preso parte l’architetto Giacomo Fanale, il prof. Carmelo Fucarino, il giornalista Claudio Riolo, il prof. Giovanni Isgrò, la prof.ssa Gabriella Maggio col ruolo di moderatrice . Al centro del dibattito era la nostra Sicilia, perla del Mediterraneo che ha visto fiorire in un’ osmosi feconda diverse culture e sul rispetto e sulla valorizzazione di queste, ha costruito la ricchezza della sua eredità. Capoluogo della meravigliosa Sicilia è Palermo, città che si sforza di crescere, pur fra molte difficoltà e in presenza di una grave crisi economica. Palermo non ha nulla da invidiare alle altre città; hanno detto i relatori. Infatti ha avuto un ruolo importante nella storia del teatro, del turismo e della cultura. A partire dalla fondazione del teatro Massimo, il più grande edificio teatrale lirico d’Italia e uno dei più grandi d’Europa.

Alla sua apertura perfino Re Umberto dichiarò: «Palermo aveva forse bisogno di un teatro così grande? Inoltre la Sicilia è madre di grandi artisti come Leonardo Sciascia,Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo; comici e scrittori che nel tempo hanno segnato la storia siciliana. Inoltre a causa del divario tra il nord, sempre più industrializzato e sviluppato e il sud, poco evoluto e arretrato, molti artisti sono stati costretti ad andare al nord in cerca di fortuna e lavoro, cosicché la Sicilia ha perso molti tra i suoi” migliori figli”. Palermo è una città che affronta gravi problematiche come la mafia, il fallimento di piccole imprese e nella sua provincia la crisi dell’agricoltura che dà risorse insufficienti a mantenere chi lavora la terra. Palermo ha bisogno di essere risollevata, ma è importante che i cittadini passeggino per le strade, magari in bicicletta, ammirandone gli scorci suggestivi, dimenticando per qualche istante i cumuli d’immondizia, ha detto Claudio Riolo.

La città deve riacquistare la sua vitalità e deve ritornare ad essere città festival, centro culturale e artistico.”Non dobbiamo abbatterci, perché se Palermo vota significa che ha speranza”, ha detto Carmelo Fucarino. E’ evidente che nessuno ha perso la speranza e tutti credono nelle potenzialità di una città che deve tornare a vivere!Infine per concludere, agli artisti in fuga dalla Sicilia mi viene spontaneo dedicare questi versi commoventi del poeta arabo Ibn Hamdis lontano dalla sua terra:”Ricordo la Sicilia e il dolore ne suscita nell’anima il ricordo. Un luogo di giovanili follie ora deserto, animato un di’ dal fiore dei nobili ingegni. Se sono stato cacciato da un paradiso,come posso io darne notizia?Se non fosse l’amarezza delle lacrime, le crederi i fiumi di quel paradiso”.

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