LA SCIENZA E LA LEGGEREZZA

(Gabriella Maggio)

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Da pochi giorni è morta Margherita Hack, aveva 91 anni. Non sarà più intervistata sui fenomeni astronomici dei nostri giorni e non saremo più affascinati dalla grande semplicità con cui li descriveva, né stupiti dall’ironia costante con cui parlava di sé e dei luoghi comuni di cui si nutrono i media. Margherita Hack ha dedicato la sua lunga vita all’astrofisica, applicandosi allo studio e alla classificazione spettrale di molte categorie di stelle; è stata accademica dei Lincei, dell’Unione Internazionale Astronomi e della Royal Astronomical Society. Ha coniugato insieme scienza e leggerezza nel senso indicato da Italo Calvino nelle Lezioni Americane, cioè nel senso della sottrazione di peso. Il sapere, anche quello più ampio e profondo, per essere tale non ha bisogno di “ pesantezza accademica” e se è diventato carne ed ossa dello studioso diventa semplice. Questo ha fatto l’Astrofisica, unendovi anche un modo di fare semplice e spontaneo, una facilità di interagire anche col più sprovveduto interlocutore, senza pose supponenti, che, pur appagando l’ego di tanti accademici, allontanano i molti dal sapere perché lo rendono astruso e algido. Spirito positivo e laico, si è impegnata nella divulgazione scientifica, ma anche nella vita politica e nella difesa dei diritti umani .Pare che non temesse la morte perché ripeteva con Epicuro : "quando ci sono io non c’é la morte e quando c’é la morte non ci sarò io".

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