RARO E PREZIOSO OMAGGIO A COMPOSITORI DIMENTICATI

(Gaetano Albergamo)

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Tullia Bellelli

C’è una “Questione meridionale” anche per quanto riguarda la Musica così esordiva il presidente Salvatore Aiello nell’introduzione della serata. Nemo propheta in patria; questo detto antico ma sempre attuale si adatta perfettamente per quanto riguarda il destino di molti operisti siciliani dell’800 che riscossero un buon successo in tempi in cui operavano i sommi Bellini, Donizetti e Verdi; caddero poi completamente nell’oblio e di molti si é persa la traccia. L’Associazione Mazzoleni di Palermo, polo d’intensa attività musicale, da tempo persegue sentieri di recuperi culturali con l’orgoglio di riproporre, nel nostro tempo, brani più significativi di questi compositori dimenticati. Sabato 12 aprile nella prestigiosa sala dell’Archivio Storico Comunale, gremita come sempre, si è svolto per la XXIX Stagione, il concerto lirico vocale e strumentale che ha avuto come protagonisti il soprano Tullia Bellelli, già nota alle platee palermitane, il violinista Tommaso Talluto e il pianista Salvatore Scinaldi entusiasta ispiratore della ricerca.

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Tommaso Talluto

Il programma puntava all’esecuzione di pagine rare di Palminteri, Neglia, Petrella, Donaudy e Marinuzzi ed includeva anche un omaggio a Mozart, Poulenc, Offenbach e Bernstein.

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Dedizione assoluta, impegno ad impossessarsi del dettato musicale con la voglia sempre di interpretare dando alle parole, in virtù della ricca tavolozza di colori che caratterizza la sua vocalità, tensione drammatica ed emozionale; con queste carte si ripresentava Tullia Bellelli, elegante nella figura e nel gesto, sciorinando uno sfavillio di acuti e sovracuti di formidabile tenuta e suggestiva evocazione. Così la cantatrice, con assoluto dominio tecnico, ha offerto una prova altamente significativa spaziando dalla difficile aria dal Marco Visconti di Petrella alle prodigiose pagine della Regina della notte e di “Glitter and be gay” da Candide.Con lei l’apporto prezioso del violinista Tommaso Talluto che ha riconfermato le sue capacità di sorvegliata tecnica non disgiunta da un’apprezzabile carica emotiva toccando il suo vertice nella parafrasi della verdiana Traviata. Salvatore Scinaldi, puntuale e determinato nel ruolo di maestro accompagnatore, con appassionata e partecipe adesione, ha dato un’ulteriore prova del suo qualificato pianismo fatto di grandi accensioni, di tenue sfumature e dense di linee introspettive, che si sono evidenziate sempre più nell’intermezzo da “La Palla dei Mozzi” di Marinuzzi e nelle pagine “Notturno” e “Kadaish kan fi nass” di due contemporanei compositori:il palermitano Buogo e il libanese Rahabani. Calarosissimi applausi e standing ovation concludevano la serata che in bis veniva allietata dalla celeberrima, in trio, Amapola.

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