Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio del Monastero della Martorana dell’Ordine Benedettino (piazza Bellini)

( Giacomo Cangialosi)

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E’ il terzo dei monasteri fondato a Palermo (1194), dopo quelli del SS. Salvatore e del Gran Cancelliere. La chiesa venne fondata nel 1113 da Giorgio Antiocheno, ammiraglio di Ruggero II, presso la propria dimora e dal suo titolo prese il nome la chiesa. Nel 1194 Goffredo e Luisa Martorana (dalla quale prenderà titolo il monastero ) fondarono un convento di benedettine presso questa chiesa, ma solo nel 1435 le monache ne ottennero il possesso e quindi l’utilizzo. Originariamente l’edificio era a croce greca con cupoletta ma nel 1588 iniziarono le prime pesanti manomissioni con l’allungamento della navata verso il campanile e la realizzazione della facciata sulla piazza, mentre negli anni 1683-86 venne distrutta l’antica abside per realizzare il profondo presbiterio e il portale barocco sulla piazza . Il campanile del XII secolo era originariamente isolato, ma con l’allungamento della navata si trovò inglobato nella costruzione e l’ordine inferiore ha oggi la funzione di portico, manca della tipica cupoletta andata distrutta. Dopo l’unità di Italia, per l’abbassamento del piano stradale, il monumento si trovò isolato su un terrapieno insieme alla chiesa di S. Cataldo.

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L’interno, a tre navate, presenta all’ingresso il coro sorretto da otto colonne (talune con iscrizioni arabe)

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e affrescato nel 1744 da Olivio Sozzi, mentre i dipinti del coro interno (che s’intravedono dietro le bellissime grate in ferro battuto) e quelli della parte iniziale delle navate vennero realizzati da Guglielmo Borremans nel 1717.

 

 

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Coro interno

A destra osserviamo l’ingresso allo scomparso monastero con due ante lignee del XII secolo.

 

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Dove un tempo era la facciata si ammirano due mosaici bizantini: a destra “L’incoronazione di Ruggero per mano di Cristo”

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e a sinistra “La dedicazione della chiesa alla Vergine da parte di Giorgio Antiocheno”.

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Nello stesso lato “Vergine del Rosario” (sec. XVII) di Giuseppe Salerno ( Zoppo di Ganci).

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Si “accede” quindi nella chiesa originaria (si notano ai due lati i resti delle mura della facciata normanna) decorata , come la cupola, dai mosaici del XII secolo coevi a quelli della Cappella Palatina e raffiguranti “Storie della Vergine” e, nella cupola, “Il Cristo in trono circondato da angeli”.

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Conclude la chiesa il presbiterio barocco ricco di marmi mischi e statue con altare intarsiato di marmi pregiati con ciborio in lapislazzuli, statue e fregi dorati. I pennacchi e la cupoletta vennero affrescati da Antonio Grano nel 1685 con “La gloria dell’ordine benedettino”. Sull’altare maggiore “L’Ascensione”, tavola di Vincenzo da Pavia del 1533. Restano notevoli brani dell’antico pavimento a mosaico. Oggi la chiesa è la parrocchia degli ortodossi residenti a Palermo sotto il titolo di S. Nicolò dei Greci.

( foto da Palermo e dintorni )

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