A proposito di………….

(Patrizia Lipani)


“ Il suono di mille silenzi” e “Mille volte niente” sono due romanzi autobiografici della scrittrice siciliana Emma la Spina, che segnano le tappe della sua triste esistenza ,dall’infanzia alla maturità. Storie di vita, tragedie personali che si svolgono in luoghi preposti all’accoglienza, gli orfanotrofi, dove ogni cosa è vietata. Trova voce nei suoi scritti il silenzio dell’esistenza che si cerca di negare ai figli di n.n. privandoli dell’identità che spetta loro per diritto naturale, oltre che dell’amore materno, nutrimento essenziale, dei giochi e degli affetti in genere del mondo circostante. La sofferenza patita per anni nei vari orfanotrofi , trova in tal modo libero sfogo. Il mondo che ospita le giovinette è fatto di invidia tra pari ma anche da parte delle istitutrici, le suore, che riversano le loro frustrazioni sulle educande, isteriliscono gli animi, preparano quel terreno che favorisce una volta reinserite in società l’ingresso nella malavita. Maltrattamenti, umiliazioni, frustrazioni, ingiustizie perpetrate, fanno di queste giovinette vittime vulnerabili delle cattiverie del mondo finiscono per maturare una legge di sopravvivenza per natura illegale fatta di furto e a sua volta di prostituzione. Restituirle al mondo al compimento del 18° anno significa spingere gli agnelli nella tana del lupo. Leggere le pagine di questi due romanzi desta commiserazione, pietà, ma ancora di più rabbia, per il senso d’impotenza, in quanto i preposti all’educazione, alla formazione, spirituale e culturale, manifestano in un palese controsenso rispetto a quelle che dovrebbero essere le linee della loro morale, un’innata malvagità, un egoismo e una freddezza caratteriale da lasciare senza parole. Mai un sorriso, mai un conforto, mai pietà nei confronti delle fanciulle che sembrano pagare il conto di famiglia e soprattutto di essere venute al mondo. La fame , la sporcizia, le privazioni, le preghiere come punizione, servono a umiliare e tenere a bada le fanciulle. Nel caso di Emma lo studio, l’amore per la musica ha concesso alla stessa di dare voce al silenzio dell’esistenza e le ha permesso di trovare la via per il riscatto sociale.

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