IL TRASFORMISMO SECONDO BENEDETTO CROCE

(Gabriella Maggio)


Nella “Storia d’Italia dal 1971 al 1915” , pubblicata nel 1928, nel capitolo su Fr. Crispi, Benedetto Croce scrive:” Dopo il 1885, il trasformismo si era così bene effettuato che non se ne parlò più, e il nome stesso uscì dall’uso. Ma sempre quel nome, quando fu ricordato, parve richiamare qualcosa di equivoco, un fatto poco bello e la coscienza di una debolezza italiana; e l’eco di quel sentimento perdura nei libri degli storici, degli storici che di solito professori o altra candida gente, tutta smarrita al susseguirsi dei mutamenti ministeriali, al continuo fallire della loro sospirosa speranza di un << governo stabile>>, e, insomma , al cangiamento delle cose, perché, secondo il segreto desiderio del cuor loro, le cose dovrebbero restar ferme; e non riflettono che in questo caso non avrebbero più storie da scrivere, neppure come quelle che di solito scrivono. Sennonché, ciò che per questa parte accadde in Italia, accadeva allora in tutta Europa e nella stessa Inghilterra” .

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