Internet o non internet?

(Natale Caronia)


Se c’è qualcosa che le montagne non possono fermare, queste sono le idee.
L’odierna tecnologia ha messo a disposizione dei popoli sistemi di comunicazione individuale che permettono scambi a livello globale, senza filtrazione alcuna. Se l’invenzione della stampa ha permesso la divulgazione della cultura a basso costo, sebbene limitata dal diffuso analfabetismo del tempo e dalla scarsa disponibilità finanziaria di massa, la diffusione dei giornali e poi di radio e televisione ha reso possibile a tutti l’accesso a notizie e commenti. E’ pur vero,tuttavia, che è stato possibile esercitare un controllo, vuoi politico, vuoi ideologico, su quanto diffondere alle popolazioni (vedi “Il potere di informare” di Jean-Jacques Servant-Schreiber). L’esplosione a livello planetario di Internet, Facebook, Twitter e la possibilità di collegamento che i satelliti offrono agli abitanti delle lande più sperdute del globo, ha concesso una libertà di scambio di idee prima inimmaginabile, assieme alla capacità di realizzare un pensiero originale proprio, non influenzato dal potere. E’ acquisito, ad esempio, il notevole peso che internet ha dato alla elezione presidenziale di Obama, come non si può negare il suo ruolo determinante negli attuali moti nord-africani, regione in cui la giovanissima età media e la frequenza ai media sociali, hanno consentito l’organizzazione spontanea, al di fuori dei tradizionali mezzi di comunicazione.
Esiste tuttavia una corrente di pensiero divergente (Eugeny Morozof : “La delusione del net”, sottotitolo: “Il lato oscuro della libertà di internet”) che sostiene come internet dia potere ai forti disarmando i deboli, considerando come i governi autoritari reputino sovversivi i canali della rete, che vengono bloccati o controllati. Che la Cina, ad esempio, utilizzi la rete come sistema di controllo è indubbio e che esista la mobilitazione di cibernauti ideologizzati per respingere la way of life occidentale come contaminante della cultura cinese è fuor di dubbio (per la verità qualche ragione l’hanno). Tuttavia, l’uso di controllo e censura che i regimi fanno di internet, non impedisce la circolazione delle idee, che rappresentano leva di sviluppo e di civiltà perché, a lungo andare, le idee vincenti si fanno strada. Ed è sorprendente che la rete, nata per motivi militari, si sia trasformata in un sistema di effettiva democrazia per i popoli.

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