8 marzo 2011

(Gabriella Maggio)

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E’ tradizione ricordare l’8 marzo, ma credo che quest’anno la data assume un significato più forte, non quello di una festa, ma di una riflessione, di un bilancio. Dobbiamo distinguerci dall’immagine della donna che emerge dalla cronaca, per evitare che diventi quella delle donne, perché fortunatamente molte di noi sono impegnate per costruire un mondo più felice per sé e per gli altri, divulgando cultura, contribuendo a diffondere l’amore per la libertà, la necessità della tutela dei diritti e del rispetto della legge. In questi centocinquanta anni dall’Unità abbiamo percorso un lungo cammino che ci ha condotto all’odierna autonomia personale. Perché non riflettiamo sulle sue varie tappe ? Perché non paragoniamo il nostro essere oggi con quello delle nonne ? L’autonomia non è decidere come modificare il naso o le labbra è qualcosa di più importante che ha valore per noi e per gli altri. E’ un valore aggiunto all’essere donna, al contributo che tutte noi diamo alla società in cui viviamo; perché autonomia non è lotta e contrasto con l’uomo ma collaborazione e condivisione. Pertanto mi piace proporre il contributo che due donne hanno dato alla cultura: Daniela Scimeca romanziera e Rossella Cerniglia poetessa.

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