GLOSSARIO ILLUSTRATO DELLA BIANCHERIA INTIMA

(Raffaello Piraino)

 

 

 

Calze – Il termine designava un tempo la parte di vestiario che aderiva alle gambe, dai piedi alle ginocchia. Gli antichi romani quando dovevano viaggiare nei paesi freddi, coprivano le gambe con strisce di tela o di lana dette fasce crurales. Sino al secolo XIII le calze erano cucite e realizzate con tela di lino o pelle fina. L’abbigliamento del Medioevo non conobbe la calza come componente separato dalla biancheria e ancora all’epoca della moda borgognona e di quella spagnola, cioè sino al secolo XVII, gli uomini portavano calzemaglie colorate spesso in più tinte. Nel Trecento e nel Quattrocento si indossarono calze di colore diverso da una gamba all’altra. I giovani gentiluomini che avevano il puntiglio dell’eleganza, prediligevano quelle dai colori più vivaci, magari disposti in geometrie ornamentali vistose e bizzarre. Erano apprezzati anche gli accostamenti cromatici più arditi, purché ci si attenesse al criterio dell’asimmetria.

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Palermo, seconda metà del sec. XII Opificio di corte, Le calze di Re Ruggero II il Normanno

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Luca Signorelli, fine del XV secolo Firenze, predella dell’adorazione dei Magi, Gallerie degli Uffizi

La prima documentazione sulla calza si trova nella cappella di Sant’Ambrogio di Milano, dove ecclesiastici di alto rango portano calze bianche. Nel salterio della regina Maria, conservato al British Museum, una miniatura rappresenta una serva nell’atto di porgere alla regina una lunga calza di maglia. Calze di broccato interamente cucite del secolo XIV sono al Musée Cluny di Parigi. La calza di maglia lavorata a mano e ricamata, si diffuse soltanto nel secolo XVI, soprattutto in Spagna; il re inglese Enrico VIII ne ricevette in regalo, dagli spagnoli, un paio preziose. Nel 1589 il teologo inglese William Lee, costruì il primo telaio per calze e queste, ormai realizzate a maglia, cominciarono a sostituirsi gradualmente a quelle cucite a mano utilizzando tessuti di seta o di velluto. I gentiluomini del periodo barocco e rococò completavano il loro abbigliamento indossando, con le attillate culottes, calze di seta bianca. Sotto Luigi XIV furono di moda calze rosa o celesti e le signore più eleganti imitarono la marchesa di Pompadour che se le faceva confezionare con del pizzo. Nel secolo XIX, con i lunghi pantaloni a tubo, le calze da uomo hanno perduto la loro importanza e si accorciarono fino a diventare calzini.

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