LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE
(Gabriella Maggio)
Ogni anno, dal 1972, il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE , istituita dall’O.N.U. per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull’ambiente Umano. La Giornata vuole rappresentare un’ occasione per spronare tutti ad agire nell’ambiente in maniera tale da garantire alla nostra generazione, ma anche a quelle future, di usufruire dell’importante ruolo benefico svolto dalle foreste. In Italia la superficie forestale è aumentata di circa il 20% negli ultimi decenni. “Un aumento che – sottolinea la Coldiretti – è stato accompagnato dalla moltiplicazione della presenza di animali a rischio di estinzione a partire dal lupo ma anche altri animali selvatici come cervi e cinghiali”. Quest’anno l’India è la protagonista della GIORNATA perché urbanizzazione incontrollata, industrializzazione, intensificazione massiccia dell’agricoltura rappresentano le principali sfide legate alla crescita della sua popolazione, ormai giunta a quota 1,2 miliardi di abitanti. Le conseguenze sono i cambiamenti climatici e la perdita delle risorse idriche. “Non c’é nessun paese nel mondo – afferma Jairam Ramesh, ministro per l’Ambiente e le foreste – che sia così vulnerabile ai cambiamenti climatici, su tanti fronti, come lo è l’India. Questo rende necessario per noi di avere valutazioni scientifiche sull’impatto dei cambiamenti climatici”.
Nella Giornata mondiale dell’Ambiente si parla anche della tigre del Bengala, uno dei simboli dell’India, sempre più minacciata, la sua popolazione è crollata del 60% negli ultimi dieci anni, minacciata dalla deforestazione, dal bracconaggio illegale, per la sua pelle e per uso ‘medicinale’. Il Wwf ricorda che la distruzione di foreste a causa del taglio e/ o della loro trasformazione in terreni agricoli provoca il rilascio di enormi quantità di CO2 e altri gas serra nell’atmosfera: “la deforestazione è responsabile globalmente del 15% di tutte le emissioni di gas serra, perderle significa sottrarre uno dei più grandi ‘serbatoi’ di CO2. Se non si interviene subito la perdita globale di foreste – conclude l’associazione – sarà pari a oltre 230 milioni di ettari (più della superficie della Groenlandia), che potrebbero scomparire entro il 2050.