Un “Lunario” sui generis

(Carmelo Fucarino)

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L’evento. Su iniziativa della prof.ssa Elena Saviano, presidente dell’Associazione socio-culturale Cycnus e coordinatrice degli interventi, sotto l’egida della Presidenza della Provincia, rappresentata dall’assessore alla cultura dott. Pietro Vazzana e con la presenza del dott. Antonio Porta, editore Del Giano, Roma, nella splendida Sala Martorana di Palazzo Comitini la prof.ssa Gabriella Maggio ha discusso davanti ai numerosi intervenuti il tema “La poesia contemporanea ed i poeti del Lunario 2012”.

L’analisi. La prof.ssa Maggio si è valsa della sua lunga esperienza letteraria e del suo profondo acume critico per inquadrare la proposta poetica a cominciare dal concetto e finalità della poesia e dalla pratica delle avanguardie letterarie e passando ad esaminare le singole antologie poetiche con particolare riguardo ai quattro poeti dell’area palermitana inclusi nell’agenda. A parte le liriche dell’avvocato Pietro Manzella, a noi ben noto, che hanno occupato i trentuno giorni del mese di luglio, dei siciliani sono presenti le creazioni di tre poetesse, la stessa Elena Saviano, che è stata l’anima della serata e del coordinamento del volume, con un libellus di ben 59 poesie – giorni (febbraio e aprile), mentre Elvira Sciurba ha ottenuto lo spazio di giugno ed Elisa Roccazzella di agosto. La parte del leone con ben tre mesi (ottobre, novembre, dicembre), un vero e proprio volume (92 liriche) l’ha avuto Luigi Maria Foschini. Parente di Laura Foschini (marzo)? Gabriella Maggio ha illustrato di ognuno dei quattro presenti le linee portanti, i temi e le soluzioni poetiche. Infine è intervenuto l’editore che ha ricordato sue esperienze personali e ha annunziato il progetto di creare un “Lunario” tutto siciliano in omaggio all’isola. In margine a questa edizione ritengo che non sempre è valido e in forma assoluta l’aforisma del poeta e saggista messicano Octavio Paz, Premio Cervantes nel 1981 e poi Nobel nel 1990, «la biografia del poeta sono le sue poesie». Per lo stesso Paz la biografia ha una importanza decisiva, perché pone un sigillo alla sua poesia. La sua presenza in Spagna e il sostegno ai repubblicani contro Franco (Non passeranno, 1936, Libertad bajo palabra 1958), il passaggio a Parigi e la vicinanza al surrealismo di Breton hanno dato altra identità alla sua poesia. Si pensi inoltre alla sua vasta opera di saggista e per tutti quella del 1945 sull’identità messicana, El laberinto de la soledad. Capisco che le ultime miserie umane di Leopardi non possono essere metro di giudizio della sua poesia, ma ce lo rendono “umano, troppo umano” e a noi vicino, pur con la sua genialità poetica. Sono invece convinto che è la vera poesia a parlare da sé, per chi sa percepirne l’alito, senza surrettizie delucidazioni che non riguardino le temperie e le tecniche espressive. Perciò la validità delle buone letture pubbliche, anche se per certi autori sono imprecise e improbabili (penso alla lettura interiore di certo Pascoli). Al di là di questa personale notazione, originale l’intuizione di un’agenda speciale, ove accanto ai santi tradizionali dell’agiografia cattolica si trovasse una lirica, un piccolo sorso d’acqua pura per tutti i 366 giorni, nessuno escluso. In genere se oggi si regala un volume di poesie, l’omaggiato difficilmente lo leggerà, perché non ha la pazienza di diluirne nei giorni la lettura, di gustarne una per una e a distanza l’essenza particolare di ogni momento lirico. Perciò o ne segue, per cortesia o per curiosità, un’abbuffata indigesta o si lascia alla polvere di un comodino (troppo affetto!) o di uno scaffale. D’altronde oggi è completamente dismessa la tecnica di un libro di poesia. Spesso seguono uno sviluppo cronologico, spesso l’impulso dell’antologizzare. Chi ha pratica dei Catulli Veronensis carmina sa che essi sono ordinati secondo la norma retorica della variatio. Era basilare la ricerca di intercalare i temi per non ingozzare e sfinire il lettore. Così il padre della lirica moderna, il Petrarca dei Rerum vulgarium fragmenta, volgarmente Rime o Canzoniere, volle inserirle in un vero e proprio romanzo, come d’altronde fece Dante con la Vita nova. La proposta della pillolina giornaliera è veramente importante, perché propone uno spazio giornaliero di relax all’anima (perché lunario o calendario lunare, se poi il calendario è solare? È più allusivo di agenda poetica?). Interessante il progetto di allargare l’area dei poeti e di circoscriverla ai soli siciliani, suggestiva la mia ipotesi di dedicare i giorni a 365 poeti diversi, un coro della poesia siciliana. E ci sono le voci.

Lettura di liriche scelte a commento e scoperta degli autori: gli attori Rosario Iraci ed Enzo Rinella.

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