15 MAGGIO 2012

(Gabriella Maggio)

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Il 15 maggio 1946 a Roma il Re Umberto II di Savoia firma il Progetto di Statuto della Regione Siciliana, che segna la prima tappa dell’Autonomia Regionale. Sono trascorsi sessantasei anni e la valutazione dell’Autonomia non è concorde. Tutti la considerano buona ed utile nelle intenzioni originarie, ma appannata nella sua realizzazione ed attuazione. Altri senza esitazione la considerano un danno. Tuttavia le ragioni dello scontento siciliano non stanno nell’ideazione e nella stesura dello Statuto dell’Autonomia, ma nella sua attuazione. Oggi generalmente si crede che sia stata un’occasione di sviluppo e di progresso mancata.

Eppure in giro nelle tante associazioni culturali dell’Isola l’interesse per la storia e le tradizioni siciliane sono vivi, ma purtroppo privi di mordente perché mescolati al rimpianto del passato anche remoto, di una pretesa grandezza che ci è stata usurpata. Se ciò è accaduto anche noi ed i nostri antenati hanno avuto ed abbiamo le nostre responsabilità. Sarebbe importante ammetterlo. Sarebbe un passo avanti che ci libererebbe dal troppo confortante piangerci addosso, dal crederci sempre vittime di qualcuno o di qualcosa. Scarsa l’attenzione dei media sulla ricorrenza. In tempi di crisi è difficile non parlare dei temi caldi : disoccupazione, atti di disperazione ed altro.. E’ stato concesso un giorno di vacanza agli studenti. Ma non sarebbe stato preferibile predisporre un CD seriamente storico, non il solito santino o la solita geremiade, da proiettare nella scuole per informare gli studenti che nel 99% dei casi nulla sanno del perché della vacanza? Una vacanza che ha tutta l’aria della scorciatoia, del troppo semplice. In questi giorni, in cui ci sembra che tutto debba essere ricostruito e rifondato, ricominciamo dalla divulgazione della conoscenza dei fatti storici, con il sostegno delle Istituzioni che devono affiancare il lavoro della scuola. Potremmo non cominciare dai Fenici o dall’ever green Federico II, ma dal Novecento ?

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