La presentazione a Viagrande di Catania, ovvero: anche gli scrittori hanno una moglie

(Carlo Barbieri *)

 

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La moglie dello scrittore aveva smesso da tempo di accompagnare il marito alle presentazioni dei suoi libri perché, secondo lei, lui diceva sempre le stesse cose… e un poco aveva pure ragione. Fu così che quando lui le fece la domanda di rito “allora ci vieni il 7 dicembre a Catania” e lei disse subito “Sì”, lo scrittore ci rimase sorpreso.

-Come mai vieni?

-Così.

Quando lei rispondeva “così” con quel tono era come se la conversazione finisse direttamente nel reparto surgelati del frigorifero. Faceva all’istante i ghiaccioli e finiva lì. Durante il viaggio lei parlò poco e non disse neanche una volta “chissà che fa nostro figlio in questo momento”, due inequivocabili segnali che qualcosa non andava. L’umore cambiò però improvvisamente davanti al primo cartello che segnalava Viagrande.

 

-Viagrande!- esclamo lei illuminandosi in un sorriso. Si girò verso di lui tutta felice: -Allora la presentazione è a Viagrande, non a Catania?

-Sì, Viagrande – rispose lo scrittore-marito con uno sguardo preoccupato. –Viagrande di Catania. Perché?

-Niente niente- fece lei con un sorrisino. -Viagrande. Ma pensa tu. Chissà che fa nostro figlio in questo momento?

La serata era stata bella, il pubblico caloroso, la conduttrice e la padrona di casa eccezionali e il barometro della moglie dello scrittore segnava ormai sereno stabile. Rientrati in albergo, lui non si tenne più: -Ma che avevi stamattina?

-Io? Niente, perché?

-Come “niente perché”. Non mi accompagni mai e stavolta sei venuta senza farti pregare. Mi hai tenuto il muso per tutto il viaggio e poi improvvisamente sei diventata allegra appena siamo arrivati a Viagrande. Ma che significa?

-Significa… significa che mi ero sbagliata.

-Sbagliata su che cosa?

-Sul tuo conto. Mi ero sbagliata sul tuo conto. Ti avevo sospettato.

-Sospettato? E di che?

-Che questa cosa di Catania era tutta una scusa, che c’era di mezzo un’altra. Però se mi sono sbagliata è stato per colpa tua. Come al solito.

-Mia? Ma…

-E certo. Tua. Della tua mania di pigliare appunti che non ci si capisce niente.

-Spiegati per favore che mi stai facendo diventare pazzo.

Lei prese un bigliettino e glielo porse. –Lo riconosci?

-Ah ecco dov’era finito. E allora?

-E allora che c’è scritto?

-E che ci dev’essere scritto? È l’appunto che mi sono preso per ricordarmi della presentazione di oggi.

-E invece sembrava tutta un’altra cosa. Ma dico io, uno che ha una presentazione a Viagrande ti pare normale che scriva “7 dicembre appuntam. Viagra”?

*Chimico e marketer pentito, ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, Il Cairo. Adesso scrive, e vive fra Roma e Palermo. Ha scritto fra l’altro Pilipintò –Racconti da bagno per Siciliani e non ed il giallo La pietra al collo , collabora con www.ilfattobresciano.it

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