Il vino siciliano del Duca d’Aumale

( Natale Caronia)

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Palazzo d’Aumale- Terrasini

Tutti conosciamo l’esistenza del Palazzo d’Aumale di Terrasini, oggi museo regionale; le botti di vino e carri lì presenti ci dicono l’antica vocazione vinicola della struttura. Ma chi era questo Duca d’Aumale? Enrico Eugenio Filippo Luigi d’Orleans, Duca D’Aumale, figlio del Re dei Francesi Luigi Filippo, esiliato, acquistò in Sicilia una vasta proprietà in quel dello Zucco, presso Palermo, nell’anno 1853. Dobbiamo agli studi sugli Orleans dell’Avv. Ennio Parmigiano, esperto collezionista e cultore, che ha fatto ricerche storiche e si è recato anche a Chantilly, già proprietà del Duca d’Orleans e che ha pubblicato un volume sull’argomento, se oggi possediamo la puntuale storiografia degli avvenimenti. A seguito degli avvenimenti legati alla rivoluzione francese, nel 1908 era giunto a Palermo Luigi Filippo d’Orleans, dopo che il padre Luigi Filippo Egalitè era stato ghigliottinato. A Palermo incontrò la Corte napoletana, fuggita da Napoli per l’arrivo dei francesi, composta dal re Ferdinando IV, la moglie Maria Carolina e le figlie Maria Cristina, Maria Amelia ed il figlio Leopoldo. L’incontro tra Luigi Filippo e Maria Amelia sfociò nel loro matrimonio, che avvenne il 25 novembre del 1809 nel Palazzo Reale di Palermo.

Dopo la caduta di Napoleone, il 27 luglio del 1814, gli sposi con tre figli ed il quarto in arrivo, si imbarcarono sul piroscafo “Ville de Marseille” per la Francia, dato l’interesse di Luigi Filippo per il trono di Francia. Il 17 gennaio 1822 nasceva a Parigi Henri Eugène Philippe Luis, Duca d’Aumale. All’età di otto anni egli venne adottato dal Principe di Condé, Duca di Borbone, ricchissimo e proprietario del bellissimo castello di Chantilly. A dieci anni venne ammesso nel Collegio Militare Henry IV di Parigi e, quale ufficiale, venne inviato nel 1840 in Algeria; per meriti militari ebbe la Legion d’Onore e, nel 1847 venne nominato governatore dell’Algeria. Intanto aveva preso come moglie nel 1843 la principessa Maria Carolina Agusta, figlia di Leopoldo, Principe di Salerno; dalla loro unione nacquero quattro figli, due morti subito dopo il parto e, gli altri due, in giovane età. A seguito dei moti del 1848 avvenne l’espulsione dalla Francia del re Luigi Filippo e della regina Maria Amelia, che si rifugiavano in Inghilterra; il Duca d’Aumale a sua volta lasciava l’Algeria per l’Inghilterra. Nel 1853 il Duca d’Aumale acquistava la tenuta dello Zucco e, nel 1855, la madre Maria Amelia gli faceva dono del Palazzo d’Orleans di Palermo, oggi sede della Presidenza della Regione Siciliana. A seguito della sconfitta di Napoleone III a Sedan, il Duca d’Aumale poté rientrate in Francia ed essere eletto nell’Assemblea Nazionale e, a seguito dei suoi meriti culturali, venne chiamato a far parte dell’Accademia di Francia, grazie alla sua notevole cultura e quale grande bibliofilo e collezionista d’arte. In tale occasione donò allo Stato Francese il Castello di Chantilly con quanto in esso contenuto, compresa la vasta collezione di volumi rari e ricercati e di migliaia di quadri, a condizione che quanto in esso contenuto non potesse essere spostato. Nel 1883, a seguito dell’approvazione della legge che impediva ai reali di abitare in territorio francese, il Duca dovette ancora una volta lasciare il suo Paese per l’Inghilterra ed il Belgio. Ciò non gli impedì di recarsi costantemente in Sicilia nella sua proprietà dello Zucco ove, con vigneron francesi, aveva impiantato vigneti, provveduto alla bonifica del territorio, all’irrorazione dei campi, all’avviamento agricolo industriale, organizzato un sistema di vinificazione che gli permetteva la produzione di vini pregiati, fatto arrivare la ferrovia e, cosa ancora più importante, operato la promozione sociale dei contadini che vivevano in stato di miseria. Per esportare via mare i suoi prodotti fece costruire il Palazzo d’Aumale a Terrasini, oggi museo regionale, ove il vino veniva immagazzinato in attesa della sua spedizione. Questa attività permise il notevole progresso economico dei contadini di quell’area, soprattutto di Montelepre che lavorarono nello Zucco, ricevendo paghe superiori alle medie vigenti. Il legame del Duca con lo Zucco ed i suoi contadini fu tale che egli volle venire a morire in terra di Sicilia, nella sua tenuta; centinaia di contadini, in segno di affettuoso rispetto, baciarono la fronte, le mani ed i piedi della salma del Duca che, successivamente venne traslata nel mausoleo degli Orleans, a Dreux. L’attuale proprietario dello Zucco, Pietro Galioto, ha ripreso la produzione del vino più pregiato dello Zucco, il Moscato, con la collaborazione dell’enologo e ricercatore Giacomo Ansaldi. L’Assessorato Regionale all’Agricoltura, sotto la guida dal Dr. Dario Cartabellotta, tutela questa tenuta, tanto storicamente importante quanto misconosciuta dalla nostra popolazione. A noi corre il dovere di ricordare quest’Uomo, che ha reso al mondo un grande servizio culturale e grande promozione sociale al nostro territorio.

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