GLI ANNIVERSARI DI MARIO LUZI

(Gabriella Maggio)

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Il 28 febbraio del 2005 moriva il poeta Mario Luzi, nato il 2 ottobre 1914. Una lunga vita dedicata alla poesia, ma schiva e avara di parole sul sé : “Non devo dire molto di più su me stesso se non confermarmi nell’atavico sentimento comune a tutti gli uomini della mia generazione e delle antecedenti alla mia che l’Italia è un grande paese in fieri, come le sue cattedrali. Lo è secolarmente, non discende da una potestà di fatto come altre nazioni europee, viene da lontani movimenti sussultori fino alla vulcanicità dell’Otto e del Novecento”. Dall’adesione all’Ermetismo fiorentino caratterizzato da un forte simbolismo esistenziale all’apertura verso la quotidianità della vita sempre tesa a coglierne il senso attraverso la religiosità tormentata. In questo senso poeta civile ed impegnato. Il decennale della morte è stato festeggiato col ritrovamento di un inedito, il commento a Donna de Paradiso di Jacopone da Todi. In questo commento Luzi interpreta il dolore di Maria – madre : Dove è,ora, la sommessa acquiescenza, dove l’intima vertigine dell’Annunciazione….La mamma scura sente il dolore della morte del figlio come ha sentito quello del suo allontanamento durante la predicazione : Non ha udienze particolari o riservate : “ I miei fratelli sono tutti quelli che fanno la volontà del Padre. Umanissimo il dolore di madre nell’interpretazione del poeta Luzi, perché il dolore è la cifra della vita dell’uomo.

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