EDUARDO GALEANO

( Daniela Crispo)

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La divisione internazionale del lavoro consiste nel fatto che alcuni paesi si specializzano nel guadagnare ed altri nel perdere è una delle tante frasi cariche di risonanza emotiva che costituiscono Le vene aperte dell’America Latina scritto da Eduardo Galeano e pubblicato nel 1970. Per molti lettori l’opera ha rappresentato la vera storia dell’America Latina, di cui vengono raccontati gli sfruttamenti e le violenze della colonizzazione prima spagnola poi statunitense. Le vicende dei personaggi che hanno fatto la storia s’intrecciano con quelle di persone anonime che in realtà sono i grandi personaggi della vita viva, come lo scrittore ha detto in un’intervista dell’ 87.

Emblema del desiderio di libertà ed indipendenza dell’America del Sud, Galeano viene espulso dall’Uruguay, dove è nato, per motivi politici e si stabilisce prima in Argentina, poi in Spagna. Ritorna in patria nell’85 quando viene abbattuto il regime militare. Durante il lungo soggiorno spagnolo scrive Memoria del fuoco tre romanzi in cui racconta in prosa poetica la storia dell’America dalla scoperta al 1986, cominciando dai miti delle popolazioni precolombiane . L’impegno civile si intreccia nelle sue opere ad altre forti passioni come quella per il calcio, sport popolare, fantasioso ed innocente a cui ha dedicato Splendori e miserie del gioco del calcio pubblicato nel 1997. Lo scrittore considera il calcio una metafora dell’esistenza umana e ne difende l’importanza contro coloro che lo denigrano e non perde l’occasione per denunciarne le strumentalizzazioni: La storia del calcio è un triste viaggio dal piacere al dovere. A mano a mano che lo sport si è fatto industria, è andato perdendo la bellezza che nasce dall’allegria di giocare per giocare. In questo mondo di fine secolo, il calcio professionistico condanna ciò che è inutile, ed è inutile ciò che non rende. Il gioco si è trasformato in spettacolo, con molti protagonisti e pochi spettatori, calcio da guardare, e lo spettacolo si è trasformato in uno degli affari più lucrosi del mondo, che non si organizza per giocare ma per impedire che si giochi. La tecnocrazia dello sport professionistico ha imposto un calcio di pura velocità e forza, che rinuncia all’allegria, che atrofizza la fantasia e proibisce il coraggio. Anche in quest’opera che per l’argomento potrebbe sembrare leggera Galeano mostra il suo talento di scrittore che ama la sintesi e la battuta sapida. È morto a Montevideo il 13 aprile scorso.

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