DEMOCRAZIA IERI- OGGI
(Irina Tuzzolino)
Nel secondo libro delle Storie Tucidide definisce ed esalta la democrazia ateniese nel discorso che Pericle rivolge ai concittadini: Noi ci serviamo di una forma di governo….chiamata democrazia per il fatto che governa non per il bene di pochi, ma per quello di molti: tutti davanti alle leggi, nelle divergenze private sono trattati allo stesso modo. Quando poi qualcuno gode di una stima particolare…allora viene preferito nelle cariche pubbliche….Il politico ateniese ha dato nel V sec. a.C. forma compiuta alla democrazia perchè gli ateniesi che avevano lo status di efebo e godevano del diritto di voto secondo lo ius sanguinis. partecipavano alle riunioni dell’Ecclesia per legiferare; potevano presentare proposte di legge all’ assemblea che dopo averle discusse le approvava o respingeva per alzata di mano. Quindi una forma di democrazia diretta. Oggi ci si chiede se la democrazia rappresentativa, che dal ‘700 ne è l’unica forma per le società complesse, non sia di fatto una riduzione dell’originaria e se il principio della sovranità popolare abbia effettivo riscontro nell’esercizio del potere dopo che è stata esercitata col voto. In verità si sta verificando un impoverimento graduale della democrazia per cui la sovranità del popolo è esercitata solo al momento del voto. Ma la crisi dei partiti di massa e dei loro periodici che avevano il compito di formare politicamente il cittadino votante lo rende incerto e confuso in balia dei media che lo orientano verso chi ne ha il controllo e la proprietà. Appare necessaria perciò una riconquista della democrazia, ma questa può verificarsi soltanto con la formazione di partiti come centri di discussione e di decisioni orientate a rappresentare e difendere il demos. Non è sufficiente perciò l’iniziativa di singoli per quanto dotati di buona volontà.