QUANDO LA MUSA È IL SARCASMO

(Gabriella Maggio)

Questa volta alla sua leggera ironia Giuseppe Maccarone sostituisce il sarcasmo. Osservatore attento dell’agire e del sentire umano fissa le sue riflessioni su brevi componimenti poetici  per  ritmo di linguaggio. La tensione morale adamantina  che anima Comprare e vendere, affonda lo sguardo acuto  sulla drammatica tratta di uomini che oggi popola il Mediterraneo. Modestia o vanità smaschera un comportamento molto diffuso, già reso immortale dal Tartufo di Moliére. Nella loro cruda evidenza le poesie colpiscono,  senza possibilità di un facile ammiccamento,  i comportamenti contemporanei e nello stesso perenni dell’uomo. La  poesia nasce sempre da una mancanza, da un disagio,  ma vede chiaro e trova le parole per esprimerlo.

COMPRARE E VENDERE – 28.3.2016

Voglio comprare uomini

pagandoli al giusto valore

e non speculare, per bene

Voglio rivendere uomini

prezzandoli sulla autostima

e poi arricchirmi, per bene

Rendo a costoro un servizio

trasformo coscienze interiori

in consapevoli vanità

Concreto così aspettative

purifico ansie di gloria

in putrescenti liquidità

MODESTIA O VANITÀ  – 28.3.2016

Modesto mi pongo

in attesa di essere visto

attendo solerte

spero di esser notato

Il tempo trascorre

invano resto voglioso

Allora comprendo

di mentire a me stesso

Modestia chiama menzogna

ricercando un falso pudore

ma ora non più confondo

la mia vanità riconosco

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