CHIESE DELLA NAZIONE INGLESE

(Giacomo Cangialosi)

Chiesa di S. Tommaso Cantuariense (di Canterbury)

La sua origine è molto antica anche se sconosciuta la data, Mongitore asserisce essere stata fondata subito dopo la canonizzazione di S. Tommaso Becket di Canterbury avvenuta nel 1173. Si suppone che avvenne per volontà dei parenti dello stesso, che,  esiliati dall’Inghilterra da Enrico II, dopo che l’ aveva fatto uccidere nella stessa cattedrale di cui era arcivescovo, vennero accolti dalla regina Margherita, vedova di Guglielmo I, di origini inglesi. Nel 1437 la chiesa viene nominata nel Ruolo dei tonni. Già nel XVII secolo apparteneva alla famiglia Papè-Valdina Protonotaro del Regno e nel cui palazzo si trova inglobata. I Valdina nel 1692 vi fondarono un beneficio con la condizione che il patronato fosse della famiglia. La chiesa venne quasi interamente ricostruita nel 1719. Essa, di piccole dimensioni, è a navata unica orientata con il presbiterio a sud, ha due porte all’inizio delle pareti laterali che danno accesso una in strada sul vicolo del Lombardo e l’altra nel cortile di palazzo Papè-Valdina. Era ornata di stucchi nella volta e nelle pareti, e sull’altare maggiore, con custodia realizzata in pietre dure e cristalli, si venerava una tavola con “S. Tommaso di Canterbury” mentre nelle pareti laterali erano due cappelle dedicate all’Immacolata e al SS. Crocifisso. Oggi la chiesa è utilizzata da un artigiano che non permette vengano scattate immagini all’interno, ma dall’ingresso si vedono ancora gli stucchi settecenteschi molto deteriorati. La devozione a questo santo inglese è stata molto grande in Sicilia tanto che è raffigurato in luogo eminente (sotto il Cristo Pantocratore) anche nei mosaici del duomo di Monreale, ciò può essere ascritto al fatto che la terzogenita di Enrico II, mandante dell’omicidio, sposò il re Guglielmo II.

Chiesa di Holy Cross

La fondazione di questa chiesa conosciuta come chiesa anglicana è successiva all’arrivo di imprenditori inglesi nel XIX secolo, soprattutto gli Ingham e i Whitaker tanto che il primo donò un terreno di fronte alla sua casa (attuale Grand Hotel et des Palmes) per la sua costruzione. Edificata su progetto di Henry Christian, o forse di William Barbet, venne completata solo nel 1875.

La chiesa, che potrebbe stare benissimo in una campagna inglese, presenta una facciata a capanna con portone goticheggiante e campanile a base poligonale sul lato sinistro, sullo stesso lato un piccolo portico neogotico. L’interno è a tre navate con archi acuti sostenuti da colonne di pietra. Si presenta come un insieme di motivi gotici, bizantini e normanni.

I mosaici che la decorano vennero effettuati dalla ditta Salviati di Venezia, mentre alcune opere marmoree (fonte e dossale) furono realizzati da Giuseppe Casano; il pulpito è opera di Benedetto Civiletti. La chiesa appartiene alla Diocesi di Gibilterra per volontà dell’ultima amministratrice Delia Whitaker.

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