I RITRATTI MONDANI DI GIOVANNI BOLDINI
La marchesa Casati con piume di pavone. Giovanni Boldini (1911-1913). Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Dopo un’esperienza pittorica vicina ai Macchiaioli nel 1867 Giovanni Boldini si trasferisce a Parigi per l’Exposition Universelle dove ammira le opere di Courbet e dei Pittori Impressionisti. Successivamente soggiorna a Londra dove William Cornwallis-West gli mette a disposizione uno studio in una zona della città ben frequentata dalla buona società, dove il pittore può esprimere la sua cangiante vena artistica secondo uno stile ispirato ai Ritrattisti inglesi del Settecento. La sua fama viene registrata da L’Illustrazione Italiana che celebra Boldini come un grande artista italiano molto quotato all’estero, ma quasi sconosciuto nel suo paese. All’ Esposizione Universale di Parigi del 1889 Boldini è presente con numerosi quadri che registrano un altro cambiamento di stile che lo consacra il massimo interprete dell’ideale femminile del tempo. «Boldini sapeva riprodurre la sensazione folgorante che le donne sentivano di suscitare quand’erano viste nei loro momenti migliori» afferma Cecil Beaton un fotografo alla moda del ‘900. Infatti elabora una formula ritrattistica chic e “alla moda” realizzata con pennellate nervose e dinamiche che enfatizzano le pose manierate e sensuali delle importanti donne ritratte, di cui sono esaltate le silhouette e le linee dei loro abiti, creazioni dei grandi couturier. Questi ritratti anticipano ciò che verrà dopo, il cinema e la fotografia glamour del Novecento. Le donne dei quadri di Giovanni Boldini sono consce della loro capacità di seduzione, dell’ opulenza dei loro abiti che incorniciano la pelle splendente. Spalle nude, braccia, decolté sono esibiti con una nuova consapevolezza del proprio corpo, diventando oggetto di un desiderio consapevole e audace. Icone inquiete della fin de siècle