“ECHI” IL CONVIVIO EDITORE 2022
Ida Rampolla del Tindaro
Il titolo ECHI riassume in una sola breve parola tutti i molteplici significati di questa silloge: il termine “eco” , in campo poetico, esprime infatti il riflesso di tutto un mondo di pensieri e di ricordi legati , in questo caso, non solo alla propria sfera personale ma anche alla società e alla storia presente e passata. Le liriche infatti traducono un insieme di emozioni e reminiscenze relative ai vari momenti della vita e alle sofferenze e tragedie umane; ma esprimono anche , attraverso queste rievocazioni, la percezione dell’ignoto, l’immagine di mondi diversi, la sensazione e la tristezza dell’effimero e, in particolare, la voce delle epoche trascorse. Significativa, a questo proposito, la descrizione possente degli antichi ruderi che diventano il simbolo della forza tenace di chi vuol lottare contro il tempo. Tutto questo suscita riflessioni sulla vita e sulla morte e sul fluire dei giorni, sempre permeate di una malinconia ricca però di riposti significati. Lo scorrere del tempo è espresso con una mirabile concisione che è anche una delle caratteristiche di questa poesia: “ Il tempo scorre nel silenzio / il presente s’infutura ed è già passato” ( Le coincidenze). La poesia, definita con il termine classico di “alma poesis”, trasfigura tutto con la sua “magica iridescenza” termine che indica appunto una molteplicità di toni e di riflessi. Ma la poesia è vista anche come un sicuro rifugio, un’ “arca per il prossimo diluvio”, un “albero della vita” che i poeti portano alla luce, perché “i versi cercano sempre la luce”(Alma poesis). E la luce è anche anche un segnale, perché “ un alone di luce / è residuo smarrito della pienezza della vita” (Il sogno). La definizione di “alma poesis”, insieme alle altre espressioni latine frequentemente inserite nelle liriche, ha poi altri particolari significati. Il latino, lingua armoniosa e concreta, ama le espressioni efficaci e essenziali. Il termine alma indica qualcosa di alto, di superiore, di nobile nel senso più aulico della parola, mentre in italiano, poeticamente, definisce l’anima, cioè qualcosa di immateriale e di spirituale. Nella lirica Vorrei ascoltarti, ad esempio, l’immagine della donna dulce eloquentem e dulce ridentem è inserita nella bolla di un sogno / nel verde del tempo e nel miele dell’anima/ nel brusio dei ricordi, con una felice fusione di concreto e di incorporeo. Ma le espressioni latine ispirano anche altre considerazioni. La poetessa ha una profonda formazione classica, che si rivela nella misura, chiarezza e concisione dell’espressione, nella sapienza tecnico-formale, nella sicurezza di tocco che porta a una lucida e netta contemplazione della realtà. Ma l’osservazione del reale si traduce anche in simboli che richiamano il mistero delle cose, cioè in qualcosa di immateriale e di spirituale . Anche se a volte è espressa la difficoltà di tradurre il canto del cuore ( “sul tavolo restano dolenti / e spesso muti/ gli strumenti della scrittura” (Alma poesis) ) a questa sconsolata constatazione si alternano voci di speranza e l’espressione di un respiro vitale, espressi con limpida raffigurazione : “Di là dal muro spuntano già i fiori/ nella primavera della poesia”( Di là dal muro). Come avviene spesso, anche le voci di speranza si accompagnano però a un velo di tristezza: “La solitudine gela/ anche se un refolo già svela fiori dietro il muro”( Un velo di tristezza). C’è sempre dunque un alternarsi di toni che è poi quello della vita, in cui coesistono sogni e paure, dolori e speranze. La capacità espressiva riesce a tradurre il senso segreto delle cose , trasfigurando la realtà con padronanza tecnica e creativa del codice linguistico che abbina alla nitida rappresentazione della realtà un senso dolente del vivere e la capacità di esprimere anche le più sottili sfaccettature dei sentimenti. La forza evocativa si accompagna dunque ad immagini precise e allusive dalle intense risonanze. Le liriche esprimono in tal modo i vari risvolti di una realtà sofferta e meditata espressi con sobria ma sicura efficacia, con una particolare capacità espressiva ma nello stesso tempo con una lucida astrazione che trasmette , attraverso un linguaggio dalla particolare intensità di accenti, tutte le vibrazioni del mondo interiore.