STRAPAESE

Gabriella Maggio

 

Strapaese è stato un movimento culturale italiano degli anni ’20 del ‘900. Intendeva valorizzare l’arte e la cultura ispirata ai valori mitizzati dell’Italia agricola e becera in polemica con quella  della città industrializzata, raffinata  e cosmopolita. Si faceva interprete  delle delusioni e dei bisogni del mondo contadino, di cui dava un fedele ritratto. Il movimento ebbe voce nel periodico “Il Selvaggio”, fondato nel 1924.  Il «Selvaggio», scrisse Maccari, serve «per difendere a spada tratta il carattere rurale e paesano della gente italiana […] contro l’invasione delle mode, del pensiero straniero e delle civiltà moderniste».  La direzione di Mino Maccari accentuò il carattere satirico del movimento e l’importanza del periodico per il valore di collaboratori come Rosai, Malaparte, Longanesi, Papini, Soffici, Bilenchi, Guttuso, Morandi, Tobino, Morante. La pubblicazione cessò nel 1943. Perché oggi parlare di questo movimento culturale che ormai è centenario ? A mio avviso perché se ne avverte talvolta l’eco in certi discorsi, in certi commenti giornalistici ma anche della gente comune, volti alla mitizzazione  di un inesistente  passato semplice e puro in polemica con l’oggi frenetico, complicato, incomprensibile. Nella cultura degli uomini niente tramonta mai in maniera definitiva, ma continua a vivere nascostamente e talvolta riaffiora. Questo l’assunto dei saggi letterari di E. Garin. Intramontabili.

 

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