ELVIRA NOTARI LA PRIMA REGISTA

Irina Tuzzolino

Elvira Notari è stata in Italia  la prima donna regista. Nata Coda a Salerno nel 1875 a vent’anni si trasferisce a Napoli con la famiglia. Qui incontra Nicola Notari pittore, fotografo e illustratore squattrinato  ed è subito amore. Nicola  vive colorando le fotografie : «Ogni mattina faccio il giro dei fotografi di Napoli, mi danno pacchi di foto e io me le porto a casa. Mi siedo, col pennello e l’anilina metto il rosa sui volti, il rosso sulle labbra, il verde sulle foglie, il nero e il blu sui vestiti. Mi dà una mano mia sorella Olga. Coloriamo le foto, pagano bene». Elvira e Nicola si sposano nel 1902. Elvira è conquistata prima dalla fotografia e poi dal cinema.  Dopo il  laboratorio fotografico verrà  la Dora film, dal nome di una delle figlie. L’impresa cinematografica è a nome del marito secondo le leggi del tempo. Ma è lei che dirige l’azienda. Gli spettacoli hanno inizio  con  gli Augurali, brevi filmati che danno al pubblico il benvenuto in sala, lo incuriosiscono e lo mettono a proprio agio, e gli Arrivederci, in cui salutano gli spettatori con  scene semplici: scugnizzi , neonati in culla, la passeggiata di dame e galantuomini sul lungo mare Caracciolo. I romanzi dell’epoca di Carolina Invernizio, Salvatore Di Giacomo, Gabriele D’Annunzio, Sibilla Aleramo forniscono a Teresa  le trame dei film. La scrittrice preferita è però Matilde Serao. Da “Il  ventre di Napoli” Elvira prende  l’idea di girare i film per le strade della città riprendendo scene quotidiane e popolari ambientate nei bassi. S’interessa soprattutto alla vita degli emarginati e delle donne sedotte e seduttrici. Predilige una recitazione intensa e realistica, lontana dal divismo dell’epoca. Le scene mute sono accompagnate dalla musica contemporanea  del Festival di Piedigrotta..  Spesso Elvira è in lotta con la censura  soprattutto durante il fascismo. In quel periodo i suoi film giungono clandestinamente negli U.S.A. dove riscuotono un grande successo tra gli emigarti. In Italia progressivamente il suo successo diminuisce anche per  l’avvento del sonoro

 

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