Leggendo qua e là tra le antiche carte

( Patrizia Lipani)

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La bibliotechina

Tra le carte dell’annuario del R. Istituto Magistrale “G.A. De Cosmi” degli anni 1924- 25 si legge che la scuola tra le istituzioni,possedesse oltre alla biblioteca scolastica, anche la bibliotechina circolante degli alunni ,diretta da un insegnante di pedagogia, costituita da libri di letteratura infantile, libri di letteratura amena, libri di cultura e libri francesi. Una sorta di prestito di libri di facile lettura,di edizione economica, e di un certo spessore didattico che ogni alunno avrebbe dovuto leggere. L’acquisto di libri di letteratura infantile,in quegli anni ,risulta particolarmente incrementato, come si legge tra le righe, proprio per la necessità di dare agli alunni idea del successivo indirizzo dei lavori destinati all’infanzia e per far comprendere ciò che avrebbero trattato in prosieguo negli studi e poi nella loro attività professionale. Per incentivare gli alunni alla lettura e per verificarne poi la stessa, nonché il profitto che ritraeva l’alunno, gli insegnanti chiedevano rendiconto o commento, in ore fuori orario scolastico, mentre durante l’orario scolastico l’insegnante faceva continui richiami ai libri che aveva consigliato di leggere.

La cosa che desta interesse nella lettura di queste note informative è che gli alunni per mantenere in vita tale istituzione versavano alla scuola una lira al mese, il pagamento era contemplato nel Regolamento d’Istituto e le somme raccolte venivano impiegate sia nell’acquisto di nuovi libri sia nella legatura di quelli che risultavano sciupati dall’usura. Si incrementava così’ nel tempo,grazie al versamento di somme da parte di ogni alunno, il quantitativo di libri e si sollecitava negli studenti l’amore per la lettura e il rispetto della cosa pubblica, del bene preso in prestito da salvaguardare,da restituire, evitando come spesso avviene, la dispersione dello stesso per incuria.

La cassa scolastica

Era prassi consolidata ad inizio anno scolastico convocare il Consiglio d’Amministrazione della Cassa Scolastica per constatare l’entità del capitale accumulato nel precedente anno. Quando il capitale appariva esiguo, per raggiungere la somma richiesta di lire 10.000, perché la Cassa potesse essere eretta a ente morale, la proposta della dirigenza era quella di stabilire un pubblico saggio nel mese di maggio, di musica, canto e declamazione, a beneficio della Cassa.e così pure a beneficio della stessa risulta che gli alunni, “spontaneamente”, regalassero delle somme, per festeggiare l’onomastico della Preside. Negli anni ‘24-’25 la somma raccolta per incrementare la cassa fu 412 lire. La Preside con orgoglio non perse tempo a dichiarare il successo della sua dirigenza.

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