Vaccinarsi contro l'influenza H1N1?

(di Natale Caronia – Lions Club Palermo Normanna)

Ogni anno, con l’avvento della stagione fredda, che facilita l’attecchimento virale e, soprattutto, con i figli che affettuosamente si scambiano a scuola i vari ceppi influenzali portandoli a casa, si sviluppano nelle famiglie quelle forme febbrili che tutti conosciamo.

Ciò è sempre avvenuto e continuerà ad avvenire, con varie e alterne gravità, a secondo la virulenza del ceppo; ricordiamo la pandemia di spagnola del 1918, l’asiatica del 1957, la SARS di qualche anno fa, etc., forme particolarmente gravi, ma eccezionali.

In teoria, chi ha subito un episodio influenzale non dovrebbe più prendere la stessa malattia, se non fosse che i virus si modificano e gli anticorpi che l’individuo ha prodotto nelle influenze degli anni precedenti  sono parzialmente o totalmente inefficaci. Pertanto l’individuo deve produrre  nuovi anticorpi contro le nuove varietà virali. Nel frattempo è vittima per alcuni giorni della febbre del malessere influenzale.

La vaccinazione si basa sulla scoperta di Jenner, padre della vaccinazione antivaiolosa, di dare una forma controllata di infezione all’individuo sano, in modo tale che l’organismo vaccinato produce gli anticorpi  specifici che bloccano sul nascere l’infezione derivante da un contagio successivo.

La presente epidemia influenzale non è diversa dalle precedenti che hanno tenuto a letto migliaia di persone; ogni anno si sono verificati episodi mortali dovuti, più  che altro, a complicanze in pazienti defedati perché anziani, cardiopatici, diabetici, con insufficienza renale, affetti da malattie croniche e/o dalla somma di alcune di esse.

Quindi bisogna consigliare la vaccinazione antinfluenzale a queste persone “a rischio”, nonché  a quanti per motivi di lavoro, come medici ed infermieri,  particolarmente “esposti”, ed ai bambini sino ai 10 anni, perché si presume non siano venuti a contatto col virus influenzale.

Esistono complicanze alla vaccinazione? Sono stati segnalati pochi casi di neuropatia per milione di vaccinati. Inoltre può causare una forma influenzale lieve.

In conclusione, tutto il can can che si è fatto in merito all’attuale epidemia influenzale è assolutamente esagerato; va ridimensionato ed inquadrato nel contesto della convivenza terrena degli esseri umani con piante, animali, batteri, virus etc, perché non siamo i soli abitanti del pianeta.

Per fortuna disponiamo di armi che ci permettono di difenderci; tuttavia non bisogna dimenticare la fragilità dell’organismo umano, la cui vita si è allungata grazie ai progressi della medicina.

Ma rimane un sogno l’immortalità.

0 pensieri riguardo “Vaccinarsi contro l'influenza H1N1?

  • 17 novembre 2009 in 01:14
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    Natale Caronia ha dimostrato sin dall’inizio la sua simpatia ed approvazione per le nostre attività legate sia al blog che a Vesprino Magazine, ed in questa occasione non posso che dargli il benvenuto tra gli autori che animano… Vesprinia ! Grazie Natale per aver formulato un tuo autorevole parere, non farci mai mancare il tuo sostegno.
    Con affetto e stima.

  • 25 novembre 2009 in 18:47
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    Caro Salvatore, grazie per il benvenuto al VESPRINO e complimenti per aver realizzato questa splendida iniziativa editoriale, che spero di non affossare.
    Un abbraccio. Natale.

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