UNA LIBRERIA

( Gabriella Maggio)

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La libreria l’Aleph è chiusa da alcuni giorni, da quando è morto improvvisamente il proprietario Lorenzo Giordano. La città ha perduto non semplicemente un cittadino colto, ma un accogliente ritrovo culturale. Ricordo in certi pomeriggi freddi il calore della stufa ed il comodo divano su cui sfogliare a proprio agio un libro. Lì non sembrava essenziale comprare il libro, perché non era considerato una merce. L’ Aleph non era una comune libreria, ma un luogo di discussione, di confronto, di conoscenza di persone che amano leggere, che “ non possono vivere” se non trovano il libro che “ le salva” . Cito a memoria alcune espressioni degli abituès che mi hanno colpito in questi anni di frequentazione della libreria.

Entrare all’Aleph significava essere subito notati da Lorenzo Giordano e invitati a conversare a manifestare i propri gusti e le proprie letture. Seguivano consigli, stroncature o elogi per gli scrittori, brevi ricerche bibliografiche orali o al computer. Spesso si giocava con le citazioni letterarie. Non a tutti piaceva quest’atmosfera “ saputa” , ma sempre cortese e leggermente ironica. Lì le proprie letture non potevano inventarsi su due piedi o c’erano o non c’erano. Lì non s’inseguiva l’ultimo best sellers , ma il libro che completa o continua un percorso di conoscenza personale. Spesso Lorenzo ti proponeva un libro che, secondo lui, veniva incontro alle tue curiosità, che aveva attentamente studiato , mentre ti ascoltava o mentalmente annotava i libri che avevi cercato.

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