VIAGGIATORI STRANIERI IN SICILIA

 

( Daniela Crispo)

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ENNIO QUIRINO VISCONTI

Ennio Quirino Visconti ( Roma 1751- Parigi 1818), erudito, custode della Biblioteca Vaticana, conservatore del Museo delle antichità del Louvre, incaricato da Napoleone di redigere l’ Iconographie ancienne, due grandi opere sull’iconografia greca e romana ( rimasta incompiuta) approda a Palermo il 7 ottobre 1776, per visitare l’isola. Illuminista convinto, seguace di Voltaire, sostenitore della Rivoluzione, osserva i luoghi con attenzione rivolta soprattutto alle strategie di difesa ed alle risorse economiche, narra il suo viaggio nelle Lettres nell’intento di conferire immediatezza e vivacità alle sue acute e libere osservazioni. Per Visconti Palermo è la città “ la plus heureuse et la plus prope pour la defense”, ma purtroppo è sguarnita di vere e proprie opere di difesa; pur definendo il Cassero ed i Quattro Canti “majesteux”, li trova a tutte le ore troppo affollati di plebaglia inoperosa proveniente dalla campagna. La critica di Visconti nasce dalla costatazione, forse frutto dell’esperienza, che questo costituisce un pericolo di sommosse. In generale la città non lo entusiasma, trova le strade in cattivo stato, ad eccezione delle principali, gli edifici privati deludenti, giudica splendida soltanto l’architettura delle chiese .

Osservando i costumi dei palermitani si accorge che la felicità degli uomini è turbata dalla gelosia. Infatti la Marina, “promenade universelle”, è mantenuta al buio dalla polizia per favorire gli incontri galanti. Delle altre città della Sicilia rimane altrettanto deluso. Vivo entusiasmo manifesta soltanto di fronte alle rovine di Segesta, Selinunte e di Girgenti , che lo inducono a riflettere sulla capacità dell’uomo di costruire, ma anche sulla sua fragilità. Nel Duomo di Girgenti, osservando un sarcofago di epoca romana, Visconti riconosce la storia di Fedra. Loda soltanto le attività economiche legate all’agricoltura, alla pesca del tonno e alla lavorazione dei coralli a Trapani.

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