DAS PARADIES UND DIE PERI

(Gabriella Maggio)

(ph.Rosellina Garbo)

Nel mese di ottobre è andata per la prima volta in scena al Teatro Massimo di Palermo Das Paradies und die Peri di Robert Schumann, il maggiore musicista romantico . Il testo dell’oratorio profano è la traduzione  in tedesco di “Lalla Rookh” opera  del poeta irlandese Thomas Moore, letta con passione da Schumann durante l’infanzia . L’oratorio è stato rappresentato per la prima volta il 4 dicembre 1843  al Gewandhaus di Lipsia diretto  dall’autore,  in un clima di sincero entusiasmo da parte più del pubblico che della critica. Schumann lo considerava il più grande lavoro affrontato fino a quel momento per il contenuto altamente poetico e simbolico. La storia è ambientata in un oriente favoloso dove  una Peri, fata della mitologia iranica, nutrita solo dal profumo dei fiori,  viene scacciata dal Paradiso per un errore commesso e potrà rientrarvi soltanto se saprà recare alla divinità il dono più caro fra tutti. Dopo lunghe e faticose ricerche  la Peri porta, ma invano, le ultime lacrime di un coraggioso combattente per la libertà ; l’ultimo respiro di una vergine tra le braccia del suo amato,  mentre entrambi muoiono di peste alle sorgenti del Nilo. In ultimo porta le lacrime di un criminale che si pente alla vista di un ragazzo in preghiera, che gli  ricorda l’innocenza della propria giovinezza, ed è questo il dono bene accetto  che  riapre  alla Peri il Paradiso. L’opera ha un’atmosfera sognante e le caratteristiche di un viaggio di formazione interiore. La musica connotata da purezza e freschezza melodica  rivendica romanticamente  un primato di autonomia in quanto manifestazione dell’assoluto, ma nello stesso tempo, rafforza il legame con il supporto letterario, con una narrazione  esterna che vi si affianca come binario ideale e programmatico. La suggestiva  messinscena prodotta  dal Teatro Massimo  in collaborazione col Museo Egizio di Torino è  realizzata  da  Anagoor  diretta  da Simone Derai  e si definisce come una mediazione tra un oriente  favoloso  e immagini di cruda realtà odierna  proiettate su  un  grande schermo posto alla fine di una scalinata che unisce platea e palcoscenico. Il coro e l’orchestra sono disposti intorno, in basso rispetto al Paradiso alto e luminoso. Chiaro risulta il simbolismo di alto e basso,  luce  e tenebre. La direzione dell’orchestra  è stata  ben affidata a  Gabriele Ferro, alla sua prima della Peri. Pregevole la prova dei cantanti solisti : Sarah Jane Brandon , Valentina Mastrangelo, Atala Schöck, Maximilian Schmitt, Albert Dohmen. Il pubblico ha apprezzato con prolungati applausi.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il nostro sito web utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni sui cookie e su come controllarne l abilitazione sul browser accedi alla nostra Cookie Policy.

Cookie Policy