LUCCA SICULA E L’ORO VERDE

Il pregiato prodotto  che segna tradizione ed economia di un’intera comunità

Adelaide Bianca Maria Dulcetta

Tra il continuo alternarsi di caldo sole e violenti scrosci di pioggia, è arrivato il mese di Ottobre. Giallo e rosso sono i colori predominanti il paesaggio naturale, ma c’è un altro colore che trionfa nelle campagne: il verde delle olive con le sue molteplici sfumature. È iniziata la faticosa raccolta con la relativa molitura e qui a Lucca Sicula, piccolo paese dell’entroterra agrigentino, prevalentemente agricolo, a 513 m. sopra il livello del mare, c’è  grande fermento. All’alba, la piazza quasi deserta la sera, si riempie di voci sommesse, di deboli luci riflesse dai mezzi agricoli, di scambi di idee sulla resa dell’olio o sull’ instabilità  atmosferica che a volte ritarda la raccolta. Questa pianta millenaria, che nel corso dei secoli ha ispirato uomini sin dall’antichità, affonda le proprie radici nella storia stessa dell’umanità e il suo significato si intreccia con i racconti popolari, la mitologia, la poesia e la religione. Gli alberi di ulivo, offrono un prodotto tramandato di generazione in generazione, da nonno a nipote, da padre a figlio con gelosa cura. La coltivazione dell’ulivo, fortemente radicata in questo paesino e la produzione dell’olio, ormai rappresentano una delle eccellenze del territorio lucchese. La nocellara del Belice e il Biancolilla, producono un olio extravergine (evo),  biologico 100%, proprio perché ottenuto dalla spremitura delle olive, senza ricorrere a processi o sostanze chimiche e la cui acidità libera non supera lo 0,8%, con proprietà organolettiche molto decise. L’oro verde, come viene chiamato questo prezioso olio, presenta infatti un colore verde intenso, grazie a carotenoidi e clorofilla, che hanno numerose proprietà antiossidanti per il nostro organismo, un gusto fruttato intenso, un odore forte e gradevole, ottimo toccasana per la salute e  una corretta alimentazione. Guardando infatti alla nostra tradizione culinaria, non possiamo accettare alcun piatto siciliano che non sia cucinato con olio di oliva.  Ogni anno , per rilanciare l’economia del paese, si ripete il tradizionale appuntamento della festa dell’olio, con la degustazione di prodotti tipici locali, quali muffulette, pane cunzato, irrorato con l’ olio nuovo, appena uscito dal frantoio e sarde, ma anche formaggi e olive .Non mancano stand con manufatti artigianali e attrezzi per l’agricoltura. È un’occasione per far conoscere questo olio pregiato,  sia in Italia che all’estero, in particolare in Germania, dove sono attivi i rapporti commerciali già da qualche anno. Concludiamo con alcuni proverbi siciliani, tipici di  Lucca Sicula .

Lu jornu un’nni vogliu e la sira sciagu l’ogliu ( In riferimento a una persona pigra).

Nun sempri dura l’ogliu a la cannila (Buon tempo e cattivo tempo non durano in eterno).

Vuliri ogliu di la petra (Volere l’impossibile).

L’acqua ‘nt’ Agustu duna ogliu ,meli e mustu (L’acqua in Agosto da’ olio, miele e mosto).

Si iunceru ogliu fitusu e padedda sciunnata ( Si sono unite due persone che hanno caratteri uguali, negativi )

Annata di nivi, annata d’alivi (Annata di neve, annata di olive).

 

 

 

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