PALERMO –TOPONOMASTICA AL FEMMINILE

Via Goliarda Sapienza

Antonella Grandinelli

Goliarda Sapienza nasce a Catania in una numerosa  famiglia di idee socialiste. Cresce libera, frequenta poco le scuole perché il padre non vuole che  sia influenzata dal fascismo. Studia senza conseguire il diploma  all’Accademia di Arte drammatica diretta da Silvio D’Amico, di cui ritiene antiquato il metodo. Forma una compagnia di avanguardia insieme ad altri ex studenti contestatari, attratti, come lei, dal metodo Stanislavskj.  Prende  parte attiva nella corrente del neorealismo italiano, luogo per eccellenza di partecipazione civile, politica e morale di quel tempo. Attraverso la recitazione Goliarda esprime la pienezza e contraddizione del suo animo. Vivendo direttamente, ma sempre in maniera critica, il mondo artistico  impara a riconoscerne le contraddizioni e a costruirsi una personalità propria, che la scrittura letteraria farà emergere in tutta la sua potenza. Ma il suo animo, predisposto a grandi entusiasmi e grandi disfatte, la porta a tentare il suicidio: dapprima nel 1962 , in seguito al quale subisce una serie di elettroshock e poi nel 1964. Dal coma che ne consegue Goliarda traghetta in tutt’altro luogo esistenziale rispetto all’ambiente di intellettuali, artisti e “cinematografari” che per tanti anni aveva esercitato su di lei un grande fascino:  la scrittura un luogo luminoso, in cui l’elaborazione del lutto si trasforma in rinascita e apertura alla ricchezza umana. Il suo capolavoro è  L’arte della gioia. Secondo Cesare Garboli il tempo lavorerà a favore degli scritti di Goliarda. Muore nell’agosto del ’96.

 

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