IL MELANOMA
Dott.ssa Dina La Paglia
Negli ultimi mesi la pandemia che ha colpito il mondo intero ha cambiato notevolmente i nostri ritmi e le nostre abitudini. Tra le cose importanti che molte persone hanno trascurato ci sono abitudini di salute importanti come le visite di controllo e prevenzione. Tra le patologie maggiormente trascurate ci sono le malattie neoplastiche e fra queste il melanoma, una neoplasia d ella pelle che ha visto un notevole incremento della diagnosi nell’ultimo decennio in ogni fascia di età, ed è uno dei tumori più frequenti negli adulti di età compresa tra i 30 e 40 anni. Nella popolazione caucasica la sua incidenza è in crescita, con circa il 5% di casi in più ogni anno mentre in Italia vengono diagnosticati ogni anno oltre 7.000 nuovi casi. Secondo quanto detto nel Quotidiano della Sanità infatti, circa l’80% degli italiani non ha ritenuto importante fissare una visita per la mappatura dei nei. Un fenomeno preoccupante considerando che il melanoma è il tumore per cui negli ultimi anni si è registrato il maggior incremento nelle diagnosi, +20% rispetto al 2019, e che la prevenzione è lo strumento principale per sconfiggere questa malattia. Nel melanoma la prevenzione è fondamentale poiché nelle fasi iniziali l’asportazione chirurgica può essere risolutiva; mentre davanti a malattie in stadio più avanzato, o con la presenza di metastasi a distanza, il trattamento è più complesso e richiede spesso la chemioterapia, la radioterapia e/o le nuove terapie biologiche target nei pazienti con una particolare mutazione del gene BRAF. Cosa possiamo fare per prevenire l’insorgenza del melanoma così da permettere una diagnosi precoce e una migliore cura del melanoma? Sicuramente la prevenzione passa per l’eliminazione dei fattori di rischio come l’esposizione ai raggi ultravioletti (raggi UV) provenienti dal sole o da luce artificiale come docce/lettini solari. I raggi UV possono infatti entrare attraverso la cute e raggiungere le cellule profonde causando danni al DNA; questi danni, accumulati nel tempo da ripetute esposizioni, possono innescare processi di mutazione cellulare fino alla cancerizzazione. Proprio per questo le persone che si espongono al sole senza protezione o fanno smoderato uso di lampade solari hanno un maggiore rischio di sviluppare un melanoma; così come le persone che possiedono tratti estetici caratteristici come carnagione chiara, capelli chiari, lentiggini e nei congeniti numerosi. È bene ricordare che anche in prossimità di sabbia, acqua e neve, i raggi solari sono più forti. Inoltre i bambini più soggetti a scottature da sole sono i più a rischio di sviluppare un melanoma nella loro vita. Non solo in estate quindi, ma ogni volta che ci si espone ai raggi solari, è importante utilizzare sempre una protezione solare, preferire cosmetici con filtro UV ed esporsi al sole con cautela ed evitare le ore centrali della giornata (dalle 10 alle 16). L’alimentazione può aiutarci a difendere la nostra pelle, consumando maggiormente i cibi ricchi di vitamine A, C, E e coenzima Q che sono naturali antiossidanti. Mentre alcuni farmaci come antibiotici fluorochinolonici, l’ibuprofene, farmaci per le allergie come la difenidramina e integratori di omega 3, possono provocare reazioni fototossiche, perciò è sempre bene leggere i foglietti informativi dei farmaci che si assumono. Per evitare brutte sorprese è consigliabile fare una mappatura periodica dei nei dal dermatologo, con una frequenza che verrà regolata in base al fototipo, a eventuali lesioni sospette e alla storia clinica del paziente. In caso di lesioni sospette, e per individuare precocemente nevi dubbi, possiamo fare una prima valutazione anche a casa utilizzando i criteri A,B,C,D, E:
A: Asimmetria in genere un neo benigno tondeggiante mentre il melanoma ha margini più irregolari
B: Bordi irregolari e sfumati rispetto alla cute circostante.
C: Colore disomogeneo all’interno del neo stesso ; con sfumature che vanno dal marrone al blu, e anche al verde o viola.
D: Dimensioni oggi sappiamo che ci sono melanomi anche di piccolissime dimensioni; tuttavia l’aumento di dimensioni notevole e in breve tempo può metterci in sospetto.
E: Evoluzione: in caso di dubbio teniamo sotto controllo i nostri nei e controlliamo se, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni, oppure se esso diventa velocemente più rilevato o ancora se sanguina. Inoltre anche il prurito o fastidio attorno a un neo, che dura per più di 7/10 giorni, è un sintomo sospetto.
E ricordate che anche palmo della mano e del piede, spazi fra le dita, cute sotto le unghie e sclere oculari, possono essere sede di nei, perciò controllate sempre anche queste sedi di possibile rischio!