SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Gabriella Maggio

Ph. Palermotoday

Dall’1 al 6 novembre è in scena al Teatro Biondo di Palermo Sogno  di una notte di mezza estate, A Midsummer Night’s Dream, commedia scritta da  William  Shakespeare in occasione di un matrimonio  nel 1595 e considerata uno dei suoi capolavori. Dopo il debutto la commedia non venne più rappresentata nella sua versione integrale fino alla metà del XIX secolo. Nel 1840 Sogno di una notte di mezza estate fu consacrata da una rappresentazione al Covent Garden di Londra, voluta da Madame Vestris che si mise in gioco interpretando Oberon, re del bosco delle fate. Dopo questo  successo la commedia  ritorna in teatro sui palcoscenici di tutto il mondo con un successo che dura ancora oggi. La vicenda si svolge ad Atene in una notte magica in cui s’intersecano il mondo dell’aristocrazia, rappresentato da Ippolita e Teseo, che stanno per celebrare il loro matrimonio, e dalle due coppie di giovani,Ermia ed Elena, Demetrio e Lisandro divise dall’amore contrastato e complicato da effetti magici,  quello magico del bosco  rappresentato da   Oberon, Titania  e dal folletto pasticcione Puck  e quello degli artigiani ateniesi che  goffamente stanno mettendo in scena la triste storia di Piramo e Tisbe per celebrare le nozze del signore della città. Le peripezie complicate  anche dalla magia  si sciolgono nel lieto fine e il folletto Puck informa il pubblico tutto è stato solo un bellissimo sogno. Sogno e magia sono temi cari a Shakespeare e ritornano in diverse sue opere con aspetti diversi. In Sogno di una notte di mezza estate essi  preludono alla Tempesta sia pure in forma più modesta e meno incisiva. L’opera è un’allegoria della vita dove si mescolano vari temi: amore, magia, accadimenti incomprensibili spiegati come sogni, istinti che emergono quando i personaggi si trovano nel bosco, ordine sociale e chiarezza dei ruoli nel palazzo di Teseo, alta cultura rappresentata dall’opera di Ovidio e la sua banalizzazione  nella messa in scena degli artigiani allo stesso modo del sapere magico pasticciato da Puck. Ricomporre questi aspetti della vita   in un’armonia è  il compito dello scrittore, che distingue  ciò che è vero da ciò che è falso, quello che si può capire e quello che fa parte del mistero che ci circonda. Una società ordinata  è la soluzione politica ideale. L’edizione palermitana  di Sogno di una notte di mezza estate, in coproduzione col Teatro Stabile di Verona è realizzata nella traduzione e adattamento di Angela Demattè, per la regia di Andrea Chiodi, scene di Guido Burganza, costumi di Ilaria  Ariemme. Sul palcoscenico un cast di quattordici attori, alcuni alla loro prima prova importante dopo il diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Lo spettacolo è stato di buon livello tecnico, ma non ha entusiasmato forse per una certa lontananza del testo dall’attuale orizzonte d’attesa.

 

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