L’OVERBOOKING È LEGALE?

Ciro Cardinale*

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, qualcuno già pensa di fare una bella vacanza, magari all’estero, volando a bordo di un aereo. In questo caso è bene che sappia che potrebbe anche incappare nell’overbooking, la pratica seguita da molte compagnie aeree di vendere più biglietti per uno stesso volo di quanti siano i posti disponibili nell’aereo, rischiando così di rimanere a terra e dire addio alla tanto agognata vacanza. Ma perché questo può accadere? Capita spesso che le persone prenotano i voli, ma che per diversi motivi non si presentano all’ultimo momento in aeroporto, lasciando così alcuni posti vuoti dentro l’aereo e creando un danno alla società, che deve subire una perdita per un aereo non pieno, un biglietto rimborsato o venduto ad un costo inferiore. Anche se non ci sono dati statistici sulle percentuali di overbooking in Europa, secondo quelli forniti da una nota compagnia aerea nel 2005 quasi 5 milioni di persone che avevano prenotato i voli non si sono poi presentate ai piedi della scaletta dell’aereo. Per le compagnie questa rinuncia comporta aerei coi sedili vuoti e talvolta anche un esborso economico, un mancato o minore guadagno, se c’è stato il rimborso totale o parziale del prezzo del biglietto o questo è stato rivenduto ad un prezzo più basso. Ecco perché alcune società preferiscono ricorrere all’overbooking, soprattutto durante le festività natalizie o pasquali, le ferie estive, o in occasione di determinati eventi che attirano in un posto molte persone, minimizzando così le perdite e garantendosi alti margini di guadagno. Solitamente le compagnie aeree non ricorrono all’overbooking perché sono quasi sempre in grado di prevedere in maniera molto precisa su quali rotte possono accettare più prenotazioni della capienza effettiva del velivolo, sapendo già in anticipo che qualcuno alla fine rinuncerà volontariamente a volare per i motivi più diversi e permettendo così a tutti di prendere comunque posto a bordo, dato che è vietato volare rimanendo in piedi. Potrebbe però accadere che l’algoritmo di calcolo o le previsioni fatte dalla compagnia aerea non funzionino correttamente, facendo saltare il meccanismo e costringendo la società a lasciare a terra, suo malgrado, qualche passeggero. A questo punto possiamo dire che l’overbooking non è illegale, in quanto non è espressamente vietato da una legge ed anzi è regolato anche da norme comunitarie, che prevedono vari strumenti di tutela per il passeggero incappato nel sistema e lasciato a terra. E così, in caso di negato imbarco la compagnia aerea deve verificare prima se vi siano tra i passeggeri di quel volo dei volontari disposti a cedere il proprio posto in cambio di benefici da concordare. È diventata in proposito famosa la vicenda di un Tizio che doveva prendere un volo dagli Usa per l’Islanda e che ha scelto di cedere il suo posto ad un altro passeggero “destinato” a rimanere a terra perché incappato nelle maglie dell’overbooking. Egli, dopo una lunga “trattativa” con la compagnia aerea statunitense, ha ricevuto in compensazione ben 4500 dollari per scendere da quell’aereo e partire su un altro volo. Ma se non si trovano volontari disposti a rinunciare al volo, il passeggero a cui viene negato l’imbarco ha diritto ad un compenso economico che varia, in base alla tratta, dai 250 euro, per le distanze non superiori a 1500 chilometri, ai 600 euro, per quelle oltre i 3500 chilometri. L’utente poi può pure scegliere il rimborso del prezzo del biglietto per la parte di viaggio non effettuata, l’imbarco sul primo volo possibile per quella stessa destinazione o in una data successiva a lui più conveniente, oltre ad avere diritto, in relazione alla durata dell’attesa, a pasti e bevande, alla sistemazione in albergo, al trasferimento dall’aeroporto all’albergo e viceversa. Ricordiamo però che queste compensazioni non riguardano solo i passeggeri in overbooking, ma tutti coloro che hanno perso l’aereo per colpa della compagnia. Infine, un suggerimento. Chi ha particolare necessità di volare comunque per ragioni familiari, di salute o di lavoro e vuole evitare di incappare nell’overbooking, dovrebbe effettuare il check-in il prima possibile, in quanto le compagnie aeree di solito “pescano” i viaggiatori da lasciare a terra in caso di overbooking tra gli ultimi che hanno effettuato il check-in, supponendo che essi non siano poi così interessati a volare comunque e ad ogni costo.

*LC Cefalù

 

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