COLLEGI DI MARIA (prima parte)

Collegio di Maria all’Olivella

(Giacomo Cangialosi)

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S. Gioacchino, interno

Nel 1721 il parroco di S. Croce don Carlo Vanni decise di fondare una scuola per le fanciulle del rione per istruirle nella religione e nelle arti donnesche e trovò anche l’appoggio del Principe Butera Branciforti e di buona parte della nobiltà. L’istituto si rifaceva alla Regola del cardinale Corradini. La fondazione avvenne dietro il coro dell’Olivella (presso l’attuale via Gagini) ma dopo qualche anno, acquistate alcune case presso il monastero dei Basiliani, venne fondata l’attuale struttura cui concorse anche la benevolenza dell’Arcivescovo Mons. Gasch. Il 15 dicembre vi venne anche fondata una chiesa dedicandola a S. Gioacchino (la prima a Palermo dedicata al padre della Madonna) su progetto di Nicolò Palma. Nel collegio si mantenevano quattro scuole gestite dalle suore maestre: cioè quella di cucito, di ricamo, di fare calzette e realizzare merletti.

Le suore collegine “si astringono con voti semplici in mano del Vescovo" (castità, povertà e obbedienza) e dopo qualche anno aggiungono quello della perseveranza. Riconoscono come fondatore S. Pietro per cui l’abito è simile a quello dei sacerdoti diocesani. Nel collegio venivano ammesse sia le figlie dei nobili che di altri ceti e per le più povere ci si rifaceva delle spese con la vendita dei loro lavori. Andavano in collegio la mattina e la sera tornavano alle loro dimore. Questa opera dopo pochi anni, visto il beneficio che ne arrecava alle fanciulle, venne estesa non solo a tutti i quartieri della città ma addirittura a quasi tutti i paesi della provincia e anche oltre.

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S. Gioacchino, facciata esterna

La chiesa di S. Gioacchino ha la facciata in pietra d’intaglio con il busto del Santo Titolare che tiene in braccio Maria bambina. L’interno presenta il coro all’ingresso e quattro cappelle oltre all’altare maggiore. E’ tutta ornata di stucchi bianchi attribuiti a Procopio Serpotta, comprese le due statue del cappellone raffiguranti S. Gregorio e S. Filippo Neri ai lati della nuova tela di S. Gioacchino (essendo stato distrutto dai bombardamenti del 1943 l’affresco antico di Pietro Martorana). Negli altari tele di Filippo Randazzo (Madonna del Rosario e Madonna con Santi) e di Pietro Martorana (Arcangelo Raffaele). Dello stesso autore ai lati del presbiterio due tele con "Presentazione di Maria al tempio" e "Presentazione di Gesù al tempio". Pregevoli i coretti tra le cappelle. Il collegio ancora oggi assolve la funzione di scuola per le ragazze del quartiere.

Collegio di Maria al Capo

Dopo 5 anni dalla fondazione del primo collegio di Maria a Palermo viene fondato al Capo il secondo per volontà del sacerdote Carlo Ebbano. La chiesa venne edificata nel 1732 dedicandola a Maria Bambina presentata al tempio. Anche queste suore si rifacevano alla regola del cardinale Corradini e si occupavano dell’istruzione delle fanciulle del rione. Benefattore fu Salvatore Gravina principe di Palagonia che venne seppellito nella chiesa in un bel monumento funebre.

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La chiesa, opera dell’architetto Emanuele Cardona, presenta una facciata arricchita da uno stemma mariano sorretto da angeli e con la dedicazione della chiesa. All’ingresso il doppio coro sotto il quale si trova il detto monumento funebre del Gravina. La pianta della chiesa è quadrata, sovrastata dalla grande cupola, e presenta oltre il presbiterio con la tela settecentesca della titolare anche due cappelle laterali, una dedicata al Crocifisso e una all’Immacolata. Le pareti e la cupola sono decorate da eleganti affreschi secondo lo stile neoclassico. Il collegio ha un bel giardino ed ancora oggi è sede di una scuola materna ed elementare gestita dalle suore collegine.

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