CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA A PALERMO

(Francesco Paolo Rivera *)

Nel centro storico della città di Palermo (il  Cassaro, oggi via Vittorio Emanuele n. 469), nel quartiere militare di San Giacomo esiste una chiesa denominata chiesa di Santa Maria Maddalena, che molti palermitani … non conoscono, forse è meglio dire, non ne hanno sentito mai parlare … forse per entrare in argomento è meglio fare una piccola premessa storica:  Nell’antico centro storico della Città, all’interno di quella zona fortificata che gli arabi chiamarono Galka (da “al Halqah”  il recinto, denominato anche Cassaro dall’arabo El Cashar), nel XVII° secolo venne costruito un vasto complesso militare (denominato di San Giacomo), oggi sede del Comando Legione Carabinieri della Sicilia. Nello stesso sito l’arcivescovo di Palermo (1169-1190) Gualtiero Offamilio nel 1187, autorizzato dal re Guglielmo II° di Sicilia, decise di demolire la vecchia cattedrale di Palermo per ricostruirne una nuova, e la piccola cappella annessa alla cattedrale, dedicata a Santa Maria Maddalena, fatta costruire da Elvira di Castiglia (prima moglie di Ruggiero II° di Sicilia e quindi prima regina di Sicilia) per ospitarvi la sua salma e quelle di tutti i principi, le principesse e gli altri nobili normanni. La cappella demolita venne sostituita con un’altra struttura di diversa dimensione e orientamento, nella quale vennero trasferiti provvisoriamente le salme dei Reali deceduti. Al termine dei lavori di ricostruzione della nuova cattedrale la cappella e la chiesa che sostituì quella demolita era già suffraganea del duomo ed unita alla Cappella Palatina. Nel 1608 l’edificio passò all’Ordine dei Frati minori, poi, nel 1622, il Vicerè di Sicilia Emanuele Filiberto di Savoia (1622) edificò il quartiere militare e l’ospedale di San Giacomo, e infine, nel 1650. a difesa del palazzo dei Normanni e degli edifici circostanti, il vicerè Giovanni d’Austria fece ulteriormente recintare il Cassaro e la chiesa, non più facilmente visibile dall’esterno, venne dimenticata dai cittadini. La chiesa, di modeste dimensioni, in stile arabo normanno del XIII° secolo, sorge nel cuore del Cassaro. all’interno dell’antica Galka. Verso la fine del XVIII* secolo, rischiò di essere demolita, infatti i comandi militari che aveva giurisdizione nella zona avrebbero voluto maggiori spazi per le loro strutture; fortunatamente per l’opposizione del sovrano la proposta fu respinta e venne respinta anche l’analoga proposta presentata pochi anni dopo, e, forse per evitare altre proposte di demolizione, nel 1891, un decreto regio la dichiarò “monumento nazionale” e. allo scopo di provvedere al suo restauro le opere vennero affidate all’architetto Giuseppe Patricolo (1).  Passando a una sommaria descrizione dello stato attuale del monumento (dopo il restauro conservativo dell’arch. Patricolo) Il portale di accesso della chiesa è cinquecentesco, conserva la torre campanaria medioevale, molti i capitelli, le tre navate sono coperte da un soffitto in legno a travature (quella della navata centrale è più alto) che terminano entro nicchie angolari. Caratteristica di questa chiesa è che, malgrado le modeste dimensioni, dà l’impressione di una ampiezza e di una profondità interna maggiore a quella reale e alla maggiore lunghezza si accoppia la leggerezza degli elementi portanti. La cappella è a pianta longitudinale di tre navate corte, separate da due file di colonne e da tre absidi rivolte a oriente (2). La luce all’interno della chiesa è data da una doppia serie di finestre a sesto acuto, disposte in fila di tre nei muri laterali, tre nel muro di prospetto principale e una per ogni abside; quella superiore è costituita da quattro finestre per i muri laterali e da una finestra al centro del muro di prospetto. La torre campanaria (che presumibilmente, prima del restauro, doveva concludersi con la classica cupola rossa)  è a destra del prospetto. All’interno della chiesa sono conservate alcune opere d’arte: una grande statua in marmo di Santa Maria Maddalena, forse di scuola del Gagini, una pittura su tavola che raffigura la Resurrezione di Lazzaro e, in una delle cappelle, un’altra pittura dipinta su sfondo dorato raffigurante Maria Vergine con a fianco due angeli con le ali. Nel pavimento vi sono alcune lastre tombali. Dal 1948 la chiesa è adibita a tempio votivo per i Carabinieri caduti in guerra o nell’adempimento del loro dovere.

* Lions Club Milano Galleria – distretto 108 Ib-4

Note: 

  1.  Fu un ottimo architetto palermitano (1834-1905) le cui prestazioni professionali furono dedicate prevalentemente al restauro … “non smettere mai di essere curioso”
  2. Secondo la ritualità bizantina;

.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il nostro sito web utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni sui cookie e su come controllarne l abilitazione sul browser accedi alla nostra Cookie Policy.

Cookie Policy